domenica 28 gennaio 2007

Ebraismo e genialità

Io raccontavo, ieri sera ad una romantica cena io e l'Omino - tortellini e filetti di platessa - dell'ebraismo. Non dell'ebraismo come religione, e queste robe qua che sanno tutti del cibo kasher, dello shabbat che non si fa niente e del muro del pianto.
L'ebraismo come stile di vita.
Della bellezza del sabato, che mica è solo giorno di culto, no, è giorno di vita vera, di vita senza stress, giorno di riposo veramente. E l'Omino, ateo ma con educazione catto, che non ci credeva mica, che fare l'amore di shabbat vuol dire onorarlo.
Del mio bisnonno che fumava sulla porta di casa, a shabbat, per una sua protesta contro dio.
Degli escamotage per non fare nulla sabato, ma godersi la vita con i piaceri di tutti giorni e il relax, in più.
E parlando, e raccontando queste cose qua, mi è venuta una teoria, che Moni Ovadia mica c'ha mai pensato, che si lamenta sempre che tutti gli chiedono perchè le persone geniali sono ebree, e lui cerca di negare, di dire che è razzismo al contrario.
Ma io forse, invece, ho una spiegazione.
Secondo me c'è questa cosa qui.
C'è che quando sei ebreo, il divertimento di trovare scappatoie ai precetti religiosi è pane quotidiano.
E allora, quando lasci bollire l'acqua da venerdì pomeriggio a sabato sera, perchè a shabbat non si può accendere il fuoco, quando impari a non chiedere niente ma riesci ad avere tutto, quando imposti le luci perchè si accendano da sole venrdì notte, quando vivi sempre così, allora anche scoprire la relatività ti viene facile.

Ma dite che posso permettermi, io, di pubblicare questo post antisemita? Secondo me sì, va'.

Una domenica

Una domenica che mi sveglio alle ottoevventi con una sveglia allucinogena. E che mi alzo, e che preparo la colazione, e che poi però mi alzo veramente a mezzogiornoemmezza.
Una domenica che si parla, si parla un sacco, così, rilassati.
Una domenica che si confrontano le calligrafie e viene fuori che alla fine scrivo meglio io.
Una domenica con il tassista apprendista che mi spiega tutto il tariffario.
Una domenica con gli impiegati FS isterici.
Una domenica con la coppia Fiffo e Ciccia che Ciccia parte e si dimentica di timbrare il biglietto.
Una domenia che Ciccia litiga con il controllore che le ha gentilmente detto di andare a timbrare, che lui l'aspetta, così non deve farle la multa.
Una domenica che Ciccia, alla fine, va a timbrare il biglietto, lascia la valigia sul treno e mai più torna. Cioè, dopo torna, ma dopo tanto. Che se avesse avuto un profilo vagamente arabo avrebbero già fatto brillare tutto il vagone. Ma con il suo accento varesotto minga.
Una domenica con la coda di gente davanti al cinema porno di via Balbi, tutti che leggono il giornale guardandosi di sguincio.
Una domenica con Via Garibaldi vuota, ma vuota che non ci si può credere.
Una domenica con De Ferrari piena, ma piena che non ci si può credere.
Una domenica con l'autobus pieno di gente carina, che si faceva i complimenti per sedersi ma no si figuri ma lei quanti anni ha vede sono più giovane io ma mica li dimostra ma come è tenuta bene signora ma qual è il suo segreto.
Una domenica con mille mila cani nella mia via.
Una domenica con il cucciolo di cocker che quasi cade nel buco del tombino.
Una domenia con tre cellulari dei caramba e tutti che guardano fuori dai finsetrini, tipo cani. E potevano essere carcerati o caramba in borghese.
Una domenica con chiacchiere, the, e cioccolato.
Una domenica con Per un pugno di libri, che troppissimissimo mi ci piace, a me.
Una domenica che scrivo un post personale, giusto per contraddirmi un po', che se no non c'è gusto.
Così, una domenica.
Una domenica come dovrebbero essere sempre le domeniche e però non sono mai.
Quasi mai.

martedì 23 gennaio 2007

Casinò royale

Io oggi sono andata a vedere Casinò Royale, l'ultimo 007. Che poi è il primo che aveva scritto Fleming, in realtà. Però ultimo perchè è l'ultimo che hanno girato.
Eravamo io e l'amica B. E 7 vecchietti. Vecchietti proprio, tra i 70 gli 80, che la cosa migliore è che commentavano le partite a poker. Era l'unica cosa che commentavano. Ah, no. C'è stata anche la scena più geniale di tutto il film. Con 007 che si lava dopo l'ennesimo combattimento e c'è il primo piano sul petto nudo. E la vecchietta dietro di me, 75 anni tutti: "Madonna!".
Ci ho messo un po', a smettere di ridere.

Comunque. Io qui dico la trama. Quindi se poi vorrete vederlo, non leggetelo. Però anche sì, perchè non è che sia questa trama originalerrima.

Ancor prima della sigla: tutto uno svalvolo su come 007 è diventato 007. Affogando uno in un lavandino. Che secondo me gli ha fatto anche un piacere, visto come l'aveva distrutto prima. E tutto questo è a flescbék, in bianco e nero. E poi uccidendo il suo capo. Suo di 007, intendo.

Sigla.

Madagascar. Ribelli, non meglio definiti, sono ovviamente pieni di dollari. Arriva il banchiere che piange sangue. E si piglia tutto.

Sempre Madagascar, ma non più nella foresta con i negri brutti e cattivi. Ora ci sono i negri brutti e stupidi. Che guardano il combattimento tra il furetto e il serpente. Ci sono anche 007 e l'aiutante babbo, che si fa sgamare tantissimo toccandosi sempre l'orecchio con l'auricolare quando parla. E muore nell'arena, non si capisce bene se per il serpente o per il furetto. Inseguimento di 10 minuti buoni. Distruzione, nell'ordine: dell'arena, del mercato, di un cantiere, di una ruspa, di un palazzo in costruzione, di una gru. Pausa. Corsa corsa corsa corsa disperata. Ambasciata di non so bene che posto. Distruzione, nell'ordine: dell'ufficio dell'ambasciatore, delle scale dell'ambasciata, del cortile dell'ambasciata e infine dell'ambasciata istessa facendo saltare le immancabili bombole di gas o napalm o robe così, che un po' tutti si tengono in un'ambasciata in Madagscar. Uccisione dell'inseguito, e scippo del suo zainetto contenente una bomba e un cellulare. Come la bomba non sia ancora esplosa, dopo che questo si è arrampicato su per le gru, slatato sulle ruspe, piombato su tetti, travolto persone è un po' un mistero, ma va bene così.

Poi 007 va a casa del capo capo. Capo capo suo, intendo. Il capo di tutti gli zeri. E scopre il nome vero, casa sua, riesce a entrare, accende il computer, accede al terminale di tutti gli zeri e localizza il posto da dove è stata effettuata l'ultima chiamata. Quindi aspetta il capo capo, che gli dice come ti sei permesso non farti vedere mai più, e 007 parte per le Bahamas.

Ora. Dunque. Non mi ricordo bene in che ordine sono gli ammazzamenti. La sostanza è che i cattivi sono un'associazione bancaria che finanzia il terrorismo, e i buoni siamo noi. Allora, lui alle Bahamas, prima gioca a poker, così si vede quanto è bravo a giocare a poker, e conquista anche la tipa di uno degli scagnozzi dei cattivi che poi fa fuori (lo scagnozzo, non la tipa, alla tipa ci pensano gli altri dopo). Allora prima fa fuori il tipo con cui sta giocando a poker, non mi ricordo perchè. Poi si porta a letto la tipa dello scagnozzo, che sul più bello è chiamata dal marito che le dice parto per maiemi, e 007 dice ci vuole lo sciampagn, ordina sciampagn e caviale per uno ed esce lasciando lì la tipa.
Arriva a maiemi con lo stesso aereo del tipo, entra in una mostra oribbile con tutti gli scheletri con i tendini e i muscoli che si vedono per far vedere come funziona il corpo umano, segue lo scagnozzo che lascia la chiave di un armadietto su un tavolo da poker (oooh, poker!), dunque lo uccide e poi vede che la chiave è già sparita. Allora inseguimento inseguimentissimo, prende il cellulare dell'ucciso e chiama l'ultimo numero chiamato, il pirla rispone e lui lo identifica, paraparaparapara, arrivano in areoporto.

L'obiettivo dello scagnozzo è il prototipo di aereo, che non mi ricordo più qual è. Ammazzamenti vari ed eventuali, perchè lo scagnozzo è in divisa da pulotto e quindi non lo ferma nessuno. Alla fine dell'inseguimento secondo me hanno fatto più morti loro che se 007 avesse lasciato scoppiare l'aereo, ma va bene così. Altro scagnozzo morto.
Ah, il primo scagnozzo l'aveva identificato guardando i filmati dell'albergo dell'ora e del giorno a cui al primo morto è arrivato il messaggino. Perchè questo scende dalla macchina e proprio proprio in quel momento manda il messaggio, no?
Comunque da maiemi torna alle bahamas, dove trova la tipa morta e torturata, perchè i cattivi pensavano avesse tradito. E lì si dimostra che 007 mica è così insensibile, perchè davanti alla tipa morta un po' gli piglia male, ma mica tanto, perchè subito dopo è già lì a parlare con la capa (quella che non voleva vederlo mai più) e a farsi infilare microcìp nel braccio.
Dunque. L'intrico è che la banca dei terroristi punta tutto sulle azioni delle comapgni aeree, poi fai saltare gli aerei e fa i miliardi (oh, io di borsa non capisco una cippa, ma la cosa funziona più o meno così). Visto che però l'aereo non è saltato, loro hanno perso tutto, e i terroristi non è che se la siano presi benissimo, ecco. Allora Lacrima Di Sangue, che è il capo capo dei cattivi, ha indetto una partita a poker in Montenegro per rifarsi. E 007 deve vincere, così i soldi non vanno ai terroristi, uno, e, due, i terroristi fanno fuori Lacrima Di Sangue e fanno un piacere un po' a tutti tranne che a loro, ma tanto i terroristi son babbi, ha-ha.

Allora lui parte per il Montenegro, e in treno conosce la sua finanziatrice, che non ho ben capito chi è che gli desse i soldi, comunque tipo privati che lavorano per il governo con un po' di rischio ma anche un po' no. Ecco, e sta tipa gli piace, o come gli piace. E lui fa tutto il figo, e le fa tutte le analisi pissicologiche e ci canna un sacco, e poi lei le fa a lui e ci piglia tantissimo, ha-ha. Ecco.
E sti due tipi devono ovviamente far finta di essere marito e moglie, e hanno la stessa camera e i nomi finti, ma 007 fa il fico e dice quello vero alla resepscion dell'albergo. Allora lei entra in ascensore e gli dice: "Prendi quello dopo, qui non c'è spazio per me e il tuo ego." Ce l'ha detta, ce l'ha.
Allora arriva la superpartita, che non si capisce bene se dura dei giorni, delle ore, quanto. E comunque già si vede che 007 e la tipa in realtà si piacciono un sacco, però la tipa no o forse sì ma non glielo vuole far capire o forse c'è dell'altro. Poi ci sono delle ore di partita a poker, che non finisce più, sopratutto se a poker non ci sai giocare. Però c'è l'unico asiatico bello della storia del cinema. Con una coda di capelli grigi lunghi lunghi lunghi proprio bella. E noi lo sappiamo subito, però, quand'è che Lacrima Di Sangue bluffa, perchè, indovinate un po', gli scende una lacrima di sangue.

Dopo quattro ore di partita c'è la pausa di un'ora, e tutti vanno in camera, e ci sono i terroristi che aspettano Lacrima Di Sangue in camera e gli dicono ti uccidiamo ti uccidiamo no no no, e alla fine non lo uccidono ma lo uccideranno. E 007, che non si fa mai i cavoli suoi è lì che ascolta, e allora questi escono e lui ci prova, a far finta di stare limonando con la tipa, ma i terroristi sono scemi sì, ma mica così tanto e ci sparano. E io mi chiedo perchè, e mica lo capisco. Ma va be'. Ci sparano ci sparano ci sparano. E poi provano anche ad ucciderlo con una spada, perchè sono terroristi, quindi arretrati e poco evoluti. E lui li uccide. E la tipa lo aiuta. E lui, l'ultimo, lo strangola.
E poi va a cambiarsi, si lava un po', (e qui c'è la tipa che ha detto Maddona!) poi si mette un'altra camicia, un altro frac e torna a giocare, che prima sanguinava tutto e ora non ha neanche dei taglietti che sporchino un pochino la camicia bianca.

C'è un'altra partita, poi un'altra pausa, e lui va su e trova la tipa vestita seduta sotto la doccia fredda che piange per lo sciòk. E lui la coccola, e le fa i bacini, e lei dice è come se avessi continuamente le mani sporche di sangue e lui da fine pissicanalista le lecca le dita e dice va meglio? e lei dice sì sì.

E poi altra partita, e lui perde tutto, però non è possibile, perchè Lacrima Di Sangue stava lacrimando, e quindi per forza stava bluffando e invece no. E allora a 007 servono altri soldi, ma lei gli dice no sei un pirla di soldi non te ne do più eppure io avevo creduto in te. Allora lui se ne va sconsolato e vuole uccidere Lacrima Di Sangue con un coltello da tavola, però lo incrocia un altro giocatore che gli dice ehy amico, io sono della Cia, però non ho speranza di vincere allora io ti do i soldi e in cambio tu mi dai l'uomo, eh, eh, eh? E lui dice ok, perchè si deve rifare, e poi perchè il coltello da tavola magari non era una gran bella idea.
E mentre sono lì che giocano di nuovo a poker Lacrima Di Sangue, vile vile!, gli avvelena il cocktail, che non è un martini ma un nuovo cocktail che inventa lui e si hiama Vesper come la tipa. E come la teoria della repulsione delle coppie di elettroni del guscio di valenza, anche, ma questo non c'entra, è solo che per tutto il film mi sono chiesta come gli era venuto in mente di darle un nome così.
Comunque, mentre sono lì che giocano, lui si beve questo cocktail, e vede che Lacrima Di Sangue lacrima, eppure non sta giocando allora cos'è cos'è cos'è, il coktail! Corre in bagno, durante la corsa scippa da un tavolo saliera e bicchiere e si fa quest'ottimo beverone di sale, butta giù e sbocca. Poi, il tutto in una frazione di minuto: corre in macchina, la accende, si infila un ago nel braccio e in particolare nel microcìp, chiama aiuto in centrale, si mette da solo gli elettrodi del cardiostimolatore o che ciumpa è, si infila un ago nel collo per contrastare il veleno (cioè, non con l'ago, con la siringa) e poi non riesce a collegare gli elettordi con il pulsante e sviene e va in arresto cardiaco. Arriva la tipa che sa troppo come si usa quel robo lì, collega tutto e gli ridà vita. Lui in due secondi apre gli occhi, si alza, e dalla centrale gli dicono vai in ospedale, vai in ospedale, ma lui dice sì, ma prima finisco la partita, si abbottona la camicia e torna al tavolo da gioco. Lacrima Di Sangue sbianca e perde tutto.

Allora lui mica va in ospedale, eh no, va a mangiare a lume di candela con la tipella, tanto il cuore chissene, e il veleno anche, e lo sbocchino da beverone con il sale pure. E durante la cena le dice ho scoperto cos'è quella collana che tieni sempre (che mica è una collanina semplice semplice con un pendaglio, no, è una catena che arriva a metà pancia, e lei sempre la tiene), ho scoperto cos'è, dice, è il nodo d'amore algerino. E lei gli dice devo andare dal capo. E lui in quel momento realizza che qualcuno deve averlo tradito, per il cocktail, e la lacrima di sangue finta quando in realtà non stava bluffando, e allora chi può essere chi può essere chi può essere, il capo! che è il finanziatore di tutto.

Allora corre corre corre la locomotiva, e c'è questo inseguimento in macchina, arrivano i nostri, pepepepepe, e alla fine lui sbanda perchè gli buttano la tipa in mezzo alla strada e lui per non investirla muore lui, invece di inchiodare. E lo recuperano i cattivi, anche se il finanziatore non si vede mai, e lo portano in un bunker e Lacrima Di Sangue lo tortura per farsi dire la password del conto, e dice che tortura anche la tipa per il numero del conto, finchè arrivano i nostri anche se non si capisce bene chi siano e lo matano. Fine di Lacrima Di Sangue.

Casa di cura. Lui e lei si dichiarano amore. Arriva Mendele, lo stupido bancario svizzero, per dare i soldi. Lei mette il numero di conto. Lui le dici metti anche la password. Lei gli dice non so qual è la password. E lui le dice vu e esse pi e erre. Vesper. Che romantico. Ecco.

Poi sono a Venezia. A fare i fichi sulla barca che, ovviamente, tutt'e due sanno guidare. E poi lei gli dice allora stiamo un mese lontano dagli impegni. E lui le dice sì. E lei gli dice vado a prendere i soldi. E lui lei dice guarda che ne ho, faccio l'agente segereto, mica l'operaio a Porto Mrghera. E lei gli dice no, voglio pagare la mia parte. E lui le dice ti sei tolta quella leggera collana che non ti toglievi mai. E lei gli dice ho capito che i ricordi sono dentro di noi e non serve tenerli fuori, boh, una frase così. E mentre lei è fuori le arriva un messaggio sul cell. E lui lo guarda. Ed è uno che le dice ci vediamo tra mezz'ora. E lui capisce tutto. E chiama il bancario Mendele che gli dice guarda che i soldi li sta prendendo qualcuno da qualche parte a Venezia.

Allora di nuovo corre corre corre la locomotiva, e lui insegue lei e la trova che sta dando i soldi a un tipo, lurida doppiogiochista. Allora c'è il combattimento che non si capisce niente, che sono in mille contro uno, e la tipa chiusa in un ascensore, ma di quelli vecchi, con le grate. E allora lui per uccidere un po' dei cattivi ha la bella idea di far saltare le bombole di gas che tengono su il palazzo in cui sono. E il palazzo inizia a sprofondare. e lui combatte. E sprofonda. E combatte. e sprofonda. E combatte. E la valigia con i soldi si perde da qualche parte in mare. E lui riesce a far fuori tutti quando il palazzo sprofonda del tutto. E la tipa è chiusa in ascensore. E lui si butta, e con i polmoni più grandi della storia sta sotto ore ore e ore, ma lei si chiude dentro all'ascensore e gli bacia le mani e annega. E lui riesce a liberarla, la porta su ma è già morta.
E c'è un tipo con la valigia di soldi che sogghigna.

007 seduto sul pontile che parla con la capa capa. Che gli dice che non è che la tipa era cattiva, è che i terroristi le avevano rapito il fidanzato, algerino (aaah, la collana del nodo d'amore algerino!) e l'avevano ricattata. Però lei non era cattiva. E adesso che è morta nessuno saprà mai chi è che era proprio il capo capo capo dei cattivi. Allora lui si illumina tutto. E sta per buttare tutta la roba di lei in mare quando prende il di lei cellulare e lo accende. Ovviamente senza pin nè niente. Un nuovo messaggio. "Per james. Mr. White". Il nome del capo capo capo! Morto il capo capo capo. Fine del film.

Voto: seiemmezzo. Per un po' di battute carine. Per 007 tenero. Ma non per le partite a poker

domenica 21 gennaio 2007

Il romanzo da tre soldi

Io, dopo quasi un mese che lo stavo leggendo, ho finito il "Romanzo da tre soldi" di Brecht. E mi è scaduto un mito.
Ora, io spero, e anzi suppongo con una certa sicurezza, che il libro sia stato scritto per una mera questione economica, e che quindi non avesse intenzione di essere veramente bello.
Si tratta di 400 pagine abbondanti.
La storia penso sia la stessa dell'Opera da tre soldi, anche se io non l'ho mai vista, perchè l'unica volta che, con tutta la family, siamo andati a teatro per vederla, siamo fuggiti sdegnati a metà del primo atto. Mi ricordo solo che c'era una scenografia inquietantissima con delle gabbie e le luci erano fatte malissimo.
Ecco. Quindi la storia ve la metto in breve, così mi dite se è uguale.
La storia è di quest'uomo, Peachum, che ha questa signora idea di mettere su un businnes per mendicanti. Lui prende persone normali e dà loro moncherini, stampelle, carretti in cui far finta di essere senza gambe e robe così. Ha ovviamente in mano un potere pazzesco, in quanto con i suoi mendicanti può organizzare manifestazioni di protesta per i suoi interessi.
C'è una digressione interessantissima su quando è meglio usare i militari sporchi e e con le ferite macilente e quando invece devono essere tutti puliti per ridare fiducia al paese. Quella cinica parte lì è proprio bella.
Peachum ha una figlia, Polly "La Pesca", che sono sicura che c'è anche nello spettacolo. E' una figlia da maritare.
Allora. Lei si fa mettere incinta da un tipo che poi cassiamo, non mi ricordo più come (forse muore?), e poi scappa con il ladro gentiluomo, che era compagno d'armi del capo della polizia e quindi si fa celebrare questo matrimonio senza il consenso dei di lei genitori. Però Peachum sr. la voleva sposata con un altro, lui. La voleva sposata con Coax.
Coax è un personaggio che mai viene descritto, sempre c'è e poi muore. Comunque, quello che è chiaro è che Coax e Peachum, assieme a un'altra serie di personaggi secondari dai nomi un po' tutti uguali, rapppresentanti dell'alta borghesia in decadenza, sono invischiati in un affare con il Governo, che ha chiesto tre navi per la guerra e loro hanno cercato di dargliene tre sfigate, ma non ci sono riusciti e sono pieni di debiti. In realtà, sono tutti pieni di debiti tranne Coax, che è un furbone e ha organizzato il tutto, ed è per questo che Peachum vuole che la figlia se lo sposi.
Ora, io l'ho un po' semplificata, perchè Brecht, quando parla di questo affare delle navi, raissume praticamente il Capitale, e se tu cerchi di leggerlo la sera prima di andare a dormire non ti riesce benissimo seguire tutti i passaggi.
Nel frattempo, lo sposo della Pesca, Mac, è in prigione accusato dell'omicidio di una sua commessa: perchè Mac è il proprietario di una catena di negozi chiamati B, che sono sostanzialmente imprese fallimentari per i proprietari, ma su cui lui specula.
Allora, contemporaneamente:
- Coax non deve sapere del matrimonio
- Bisogna trovare una soluzione per le navi
- Mac deve divorziare dalla Pesca, e la Pesca abortire. Ma non vogliono.
- C'è un casino finanziario, che io vi ho risparmiato in quanto - a essere sinceri - non l'ho seguito con particolare attenzione.

Il tutto viene risolto:
- Coax viene a sapere del matrimonio, ma è l'utlima cosa che fa, perchè viene ucciso.
- Con la morte di Coax, la soluzione per le navi viene spontanea (non mi ricordo più con che trick)
- Con la morte di Coax, non c'è più bisogno del divorzio, nè dell'aborto.
- Il casino finanziario viene risolto con Mac che diventa praticamente padrone di Londra e tutti gli altri, Peachum compreso, che si attaccano.

Alla storia si aggiungono, in ordine sparso: un soldato alle dipendenze di Peachum che è sempre l'ultimo a vedere i morti e alla fine è il capro espiatorio, la storia di corna tra la Pesca e lo scagnozzo di Mac, il tradimento dello scagnozzo di Mac ai danni di Mac stesso, l'amante di Mac, mezza amante e mezza no, gli scioperi dei lavoranti di navi, l'affondamento della prima nave salpata, i funerali per i militari, le manifestazioni dei mendicanti.
Fine.

Allora, io gli do un seiemmezzo, solo perchè è Brecht ed è scritto negli anni '40. Se no non avrebbe veramente scusanti. Gli do seiemmezzo anche per la caratterizzazione dei personaggi. E boccio la trama. Sì.
Boccio la trama di Bertolt Brecht.
Alla faccia della modestia.

martedì 16 gennaio 2007

Di come Sì, sono tornata, Facciamo la Rivoluzione e La Rivoluzione neanche inizia

Sono giorni e giorni che la streganocciola - la spia del KGgB, che è tutto dire - dice che sono tornata tra noi/voi/essi. Epperò sul blog mica ritornavo. Allora io oggi volevo ritornare raccontando di una Rivoluzione, nel nostro piccolo mondo di studenti da liceo classico. Ma, da bravi studenti di liceo calssico, la Rivoluzione non è neanche partita. Io, però, ve la racconto lo stesso.

Succede che io, in classe, ho un prof fascista. Il prof C. di matematica.
Il prof C. non è solo fascista. Il prof C. è anche stupido. Ora, direte voi, le due cose sono strettamente collegate. E invece no. Perchè il prof C. è così stupido che si contraddice più volte nel corso della stessa frase, anche sui suoi temi fascisti.
Il prof C. saluta militarmente quando entra in classe.
E fa discorsi sulla giustizia che sembra il tenente Webb, ma non quello della nessie, quello vero.
E dice che è giusto impiccare gli assassini (e non vi dico Saddam).
Che gli immigrati sono ladri, sporchi e puzzano, e del resto è ovvio, perchè a casa loro vivono nelle capanne fatte di merda.
Dice proprio così, il prof C., e il momento dopo ti dice che noi non sappiamo più vivere semplicemente, che non abbiamo mai accarezzato una gallina, e che, quindi, non sappiamo quali siano le gioie della vita.
Che, a noi del classico, ma mica solo a noi, interessano solo i cocci rotti - i reperti archeologici.
Si scaglia contro i cantanti che criticano questa società ma in questa società vivono - mica come Elvis, che è fuggito sulla sua astronave rosa (questo non lo dice, il prof C., ma i discorsi sono di questo genere).
E l'altra cosa che fa, il prof C., sono i ragionamenti scollegati.
E mette i voti a caso.
Che a me va anche bene, perchè gli sto simpatica, e mai mi ha messo un'insufficienza. (Sì, lo so, che è brutto stare simpatica a un fascista, ma ogni tanto viene bene. Poi sono io a stare simpatica a lui, mica lui a me!).
Però l'altra volta ha messo un cinquemmezzo a una mia compagna, che un sacco di casini in famiglia c'ha, e la madre che sclera, e lei che scappa di casa e i suoi neanche se ne accorgono.
Questa mia compagna qui ha preso ripetizioni di matematica, e pensava di meritare più di cinquemmezzo. E glielo dice, oggi, al prof C.
Gli dice proprio: "Non mi può rinterrogare? Perchè mi ha messo il voto senza interrogarmi, solo chiedendomi due cose da posto che - tra l'altro - ho azzecato, e io penso di meritarmi di più".
E il prof C. sclera. Sclera su di lei, che non sa cosa sia la modestia. Sulla classe, che lui ci tende una mano e noi gliela mordiamo. Sull'intera nostra generazione, che pretende sempre troppo, "mica come eravamo noi".
Poi passa a parlare di Saddam che tagliava le orecchie alla gente e aveva anche uno stadio adibito apposta alle torture (ma quelli non erano amici suoi?), ma questa è un'altra storia, perchè, tanto, il prof C. non lo ascolta mica più nessuno.
C'è solo un aneddoto interessante, perchè io ero seduta vicina a una mia compagna, M., tanto cara, eh, ma con una coscienza sociale e politica pari a zero.
Che, al discorso "Saddam tagliava le orecchie" mi chiede (io, il guru della politica): "Ma non è un ex-fascista, lui?"
"Togli pure ex" (sì, i fascisti non esistono più, nella concezione comune dei 16enni di oggi).
"Eh, e quelle robe lì (tagli di orecchie e mani, uccisioni, stadi di torture) non dovrebbero piacergli?".
Cerco di spiegarle, senza ridere e senza toglierle del tutto quest'idea dei fascisti cattivi, che fa sempre bene, che non è proprio così.
Il prof C., comunque, decide di interrogare la compagna del cinquemmezzo. Che dice: "No, no, non importa". E lui dice: "Sì, sì, ora vieni o ti metto un due".
E allora lei va. E il prof C. le trova un esercizio di quelli che facevamo a settembre. Di quelli difficili.
Di rette e trapezi e punti sul semiasse e equazioni di rette comuni.
E lei, che è una che si agita, va in paranoia completa e sbaglia tutto.
Poi suona la campanella.
E noi non facciamo una piega, perchè se c'è una cosa che abbiamo imparato, in tre anni col prof C., è che provocarlo inutilmente è alquanto stupido.
E dopo cinque minuti il prof C. chiede: "E' suonata?"
"Sì"
"Cosa avete adesso?"
"Ricreazione"
"Ah, ricreatevi, tanto a voi non ve ne frega mai niente, andate, andate".
Andiamo. Apriamo la porta.
"No, anzi, finiamo il problema".
"Ma no, prof, è ancora lungo".
"No, no, finiamo".
"No, prof, per piacere".
Un po' andiamo avanti così.
Che già io dicevo, usciamo tutti, mica ci insegue per il corridoio. Ma no, tutti immobili, figurati!
Allora lui, improvvisamente, dice "Ah, allora, non ve ne frega mai niente, ora vedete, compito in classe giovedì".
E tutti escono, piangendosi addosso.
Allora io dico, nell'ottimo bagno - sede del CLN.
Consegniamo tutti in bianco.
E il CLN mi dice sissì.
Ma è mica una caso se la Resistenza è durata 19 mesi.
Perchè, tornati in classe, già in tre mi dicono di no. Che mica se la rischiano, loro. Che il voto è importante, siamo a fine quadrimestre. E che il Grande Puffo ha detto che le Rivoluzioni sono robe da comunisti, che puzzano, mordono e mangiano i bambini.
Ecco.
Però uno dice, se sono tre contro 17 li si convince, no? Mezzo e mezzo.
Perchè ci sono quelli che vedono un po', a seconda di quanti siamo.
Quelli che ma così ce lo mettiamo contro.
Quelli che lo dici tu perchè non hai niente da perdere. Ora. Senza vanti inutili. Io, di matematica, ho 8. E la sufficienza piena l'ho solo io. Quindi, se qualcuno ci rimette a consegnare in bianco, ecco, sono l'unica.
Poi ci sono quelli che ti dico oggi su emmessenne. E su emmessenne ti dicono no, perchè in faccia non hanno il coraggio di dirtelo.
Così siamo rimasti noi, il CLN, e basta, con aggiunta del CLN maschile.
Non perchè siamo sessisti, ma perchè le riunioni del CLN sono in bagno, e quindi poi i maschi si devono aggiungere dopo.
Di sicuri, che si consegni in bianco, perdio!, che si faccia la rivoluzione!, siamo in 7. Su 19.
Così.
E quindi la Rivoluzione non è neanche iniziata. Si è trasformata in una rivoluzione menscevica-riformista, in cui mandiamo Kerensky, il rappresentante dei genitori, a parlare con i prof.

Ecco com'è, quando non c'è la Rivoluzione.