
Io ora dovrei studiare, ma ho un post più importante da scrivere.
E' il post sulla Comune-ty, seguendo l'esempio della
e. e della
sorellaIo prendo un evento. Un evento che non c'eravamo tutti, della Comune-ty, ma un po' sì. Ed è un evento che alla fin fine, era come se ci fossimo tutti.
E' San Lorenzo. Che poi, mica è san Lorenzo veramente, perchè siamo una Comune-ty di atei. Allora è l'11 o il 12 agosto, non ricordo.
Io è una situazione che sì, sono felice, ma con un sacco di paranoie, cosa che non approfondirò in questa sede. Allora vo da mia sorella, che ha appena traslocato, e parliamo, parliamo e cuciniamo la salsa al curry che ora è la mia specialità e ci ingegniamo perchè non abbiamo nessun tipo di contenitore con tappo eccetera eccetera. Poi ci avviamo, e ci vediamo nella piazza triangolare con il fratello e la Pace Fortissima che ora che hanno trovato la stabilità ed escono e scherzano e ridono come prima sono una coppia che mi ci piace un sacco. E con loro aspettiamo quelle mille ore la e. e il Chimico e il Geko, che se non arrivano in ritardo non sono mica loro. E andiamo su su su al Righi, per vedere le stelle, ci diciamo. E' evidentemente nuvolo, e le stelle mica si vedono veramente, e tutti lo sappiamo, mentre andiamo su su su con la macchina e poi ci trasferiamo nel cassone del furgoncino e andiamo ancora su su su e ci sbilanciamo e ridiamo un sacco.
E poi iniziamo a trasportare tutte le cibarie in un luogo che ci piace, che non siamo mica le uniche senza i contenitori con tappi, io e mia sorella, e c'è il Cyrano del .G che creca di mangiarsi tutto anche il cartone e c'è la chitarra del fratello che persino non mangia, e canta.
E io penso sempre che se c'era la Resistenza il nostro gruppo è la Comune-ty, e cantiamo un sacco.
E così avevamo l'umidità che ci mette il gelo nelle ossa come a Stalingrado, e le coppie smelensose e noi che non eravamo coppie che facevamo finta di guardare le stelle che però era nuvolo, ma ogni tanto si vedevano lo stesso. E c'era un sacco di Guccini, e c'erano le Osterie fuori porta, e io pensavo che sarebbe brutto se succedesse così.
Che non mi va se qualcuno diventa Guccini e tutti gli altri già dottori. Che stare a letto il giorno dopo è già la meta di un po' tutti, e però basta così. Che di utopie da realizzare ne abbiamo, e di progetti, e di cose che vogliamo fare.
Però no.
Però che nessuno sia stanco di gicoare, bere il vino, sputtanarsi.
Né di scrivere, e fare progetti bislacchi, e il nostro teatro fuori dal tempo con le canzoni e le cene e Stavros e i canti.
Io ci sono cresciuta, con la Comune-ty.
E sempre ci voglio crescere.