sabato 11 agosto 2007

Poesia: Requiem per i ribelli irlandesi

Con le tasche dei cappotti piene d'orzo
- niente cucine o basi d'appoggio lungo il mio percorso -
ci spostavamo rapidi e improvvisi nella nostra terra.
Il prete dietro ai fossi, tra i pezzenti,
un popolo in marcia a stento, in cammino,
scoprendo nuove tattiche ogni giorno:
colpire briglia e cavaliere con la picca,
scatenare la mandria contro i fanti,
poi ritirarsi tra le sipei per disarcionare la cavalleria.
Fino a Vinegar Hill, al conclave fatale.
Morimmo a migliaia sui terrapieni, falci contro il cannone.
Il pendio si arrossò della nostra onda infranta.
Ci seppellirono senza sudario né bara
in agostro crebbe l'orzo sulle tombe.

(S. Heaney)

L'Irlanda, terra di incontri anche a distanza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Strano il caso, quando vuole può essere molto benevolo...

Anonimo ha detto...

Se posso, sulla questione irlandese, ti consiglio due film, "Il vento che accarezzava l'erba" e "Le ceneri di Angela", e vi aggiungo un libro, molto bello: "La primavera dell'odio".

Ciau!