Non mi era piaciuta, ma questo è un parere turistico. Non è di questo che voglio parlare.
Io la Spagna l'ho vista da gita di classe, in pullman per le aree deserte e brulle, poi Lloret de Mar con i suoi casinò, e infine Madrid.
Madrid con i musei a gratis, Madrid con Guernica, Madrid con Zapatero e il Primo Ministro rumeno in visita al monumento ai caduti.
Poi c'è un'altra Spagna, un'altra Madrid. Quella che non è i matrimoni gay, che non è le donne in parlamento, che non è la ministra della scienza trentenne. E' una Spagna che abbiamo scoperto per caso, ed è avvenuto così.
Succede che siamo in gita di classe, e siamo in un albergo - abbiamo buoni motivi per credere che fosse un albergo a ore - nel quartiere amministrativo di Madrid. Il quartiere amministrativo di Madrid, penso come i quartieri amministrativi di tutto il mondo, è vivissimo di giorno, ha un sacco di bar e un sacco di musei, ma di notte non ha assolutamente niente. Non ha locali, non ha ristoranti, non ha pub, non ha cinema, non ha discoteche. C'è una stazione deserta - Atocha -, qualche altro albergo, un fruttivendolo aperto anche la sera.
E poi prostitute, tassisti e spacciatori, la gente della notte. Tutti sotto al nostro albergo. Le prof non ci portano fuori, ma, d'altra parte, vanno anche a dormire presto.
Escono due miei compagni verso mezzanotte. Tre prostitute nella hall dell'albergo. "Andiamo a prendere qualcosa da bere". L'albergatore sorride e strizza l'occhio. I miei due compagni escono.
Fanno due metri, e all'angolo, di fronte all'edicola, trovano uno spacciatore, che era poi quello che stavano cercando. Lo spacciatore, però, ha con sé solo coca. Per sicurezza - dello spacciatore - uno dei miei due compagni rimane con lui all'angolo della strada, mentre l'altro spacciatore va, con l'altro mio compagno, a prendere dell'erba da un amico, poco lontano.
Strada facendo, si mettono a parlare. Iniziano parlando di musica, lo spacciatore ha più o meno la nostra età. Sia lui che il mio compagno ascoltano gli Ska-P, si mettono a canticchiare insieme, e, in una specie di esperanto italo-spagnolo, parlano pure.
Lo spacciatore dice di Zapatero, dice sì, le cose prima andavano peggio, però...
Il però sta nel fatto che un suo amico, spacciatore anch'esso, è stato ammazzato una settimana prima davanti al Reina Sofia, il museo che contiene Guernica, e altri mille Picasso, e il Mirò quello della copertina dell'album del manifesto. Lì davanti è stato ammazzato, dalla polizia.
Dice che sì, non è strano che sia stato ammazzato, perchè lì funziona che loro vanno verso il centro per vendere più roba, e i poliziotti li cacciano indietro, verso le zone dove non ci sono turisti. Basta che non ci sia casino la mattina nei quartieri diurni e la sera nei quartieri notturni, e poi vabbene così. Che quindi loro li cacciano indietro tutte le volte, e ogni tanto scappa anche il morto. Dice che lui è marocchino, lo spacciatore, e che i suoi fratelli non possono raggiungerlo, perchè Zapatero ha chiuso le frontiere. Questo diceva, lo spacciatore, prima di vendere l'erba al mio compagno.
Allora io lì mi sono fatta l'idea che forse sì, Zapatero ha dei begli occhi, e forse fa anche riforme interessanti, ma, forse, se noi fossimo lì, non saremmo così felici. Forse Zapatero è solo un po' più bello di Prodi, e ha una comunicazione migliore con l'estero.
Però no, io in spagna non ci vorrei abitare.
Perchè poi a Toledo c'erano le statuine di Franco, e gli spadini di Franco e i busti di Franco, e la guida racconta la dittatura come "un brutto periodo che però è passato". Questa è la Spagna oggi. E' un paese che era talmente indietro che ora sembra avanti. Ma due scuri non fanno un chiaro.
E questo era per togliervi anche l'ultima speranza sul mondo esterno.