sabato 12 aprile 2008

Poesia: Aspettando i barbari

Che aspettiamo, raccolti nella piazza?

Oggi arrivano i barbari.

Perchè mai tanta inerzia in Senato?
E perchè i senatori siedono e non fan leggi?

Oggi arrivano i barbari.
Che leggi devono fare i senatori?
Quando verranno le faranno i barbari.

Perchè l'imperatore s'è levato?
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggior, incoronato?

Oggi arrivano i barbari.
L'imperatore aspetta di ricevere
il loro capo. E anzi ha già disposto
l'offerta d'una pergamena. E là
gli ha scritto molti titoli ed epiteti.

Perchè i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perchè i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perchè brandire le preziose mazze
coi bei caselli tutti d'oro e argento?

Oggi arrivano i barbari,
e questa roba fa impressione ai barbari.

Perchè i violenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?

Oggi arrivano i barbari:
sdegnano la retorica e le arringhe.

Perchè d'un tratto questo smarrimento
ansioso? (I voti come si son fatti seri)
Perchè rapidamente le strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?

S'è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Taluni sono giunti dai confini,
han detto che di barbari non ce ne sono più.

E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.

(C. Kavafis, trad. F. M. Pontani)

Un significato deve pur esserci.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sì.

lastreganocciola ha detto...

grandiosa. ma il lapsus "voti" per "volti" ? :-)

Gg ha detto...

ehm. Mo' lo lascio, che sta troppo meglio :D