giovedì 19 luglio 2007

Il turco in Italia ovvero un'italiana in Turchia

Io ho messo a posto tutta la libreria delle donne della stregaNocciola. Sono tanti scaffali, e tanti libri. Quidni, mentre mettevo a posto e trovavo tre copie dello stesso libro, stessa edizione e stesso anno (1948), le lettere inglesi messe tutte alla fine ché la strega Nocciola non è che se la cavi troppo bene con l'alfabeto anglico, ho anche fatto tutta una lista di libri che volevo leggermi.

Questo qua è uno di quelli.
E' di Joyce Lussu, l'edizione è vecchiotta, quindi non so se si trova ancora.

Joyce Lussu era, nel '58, al congresso per la Pace in Svezia. Il '58 è stata un'ottima annata, per il congresso per la Pace. Erano ancora tutti vivi. I sovietici erano ancora abbastanza liberi di andare dove volevano. Gli americani.. be', tanto gli americani mica ci sono mai stati. In Svezia c'era Neruda, c'era Eluard, c'era Aragon, c'era Bréton, c'era Alberti. Questa gente qua, insomma. Che se fanno la macchina del tempo è il primo posto in cui vado.
Oltre a questi, c'era Joyce Lussu e c'era Hikmet.
Hikmet era in esilio da 8 anni, la sua seconda moglie ed il suo secondo filgio erano tenuti in ostaggio dal simpatico governo turco, e avevano una camionetta che stazionava davanti a casa e che li seguiva dovunque andassero. Lussu non aveva mai sentito parlare del poeta turco, le cui poesie erano state tradotte solo in russo, da lui stesso, e in francese. Lo incontrò ad un ricevimento, e si accorse, dalla deferenza degli altri intellettuali, di essere di fronte ad un grande uomo. Non aveva idea di chi fosse, però. Alla prima occasione, durante la serata, si allontantò per andare a cercare alcune sue opere, e ne rimase assolutamente colpita. Tornando da Hikmet, si complimentò con lui per la bellezza delle sue poesie.
E lui, con naturalezza: "E perchè non le traduci?"
Lussu iniziò così quella che secondo me è una delle più belle avventure intellettuali di quegli anni lì: la traduzione empatica. Lei non sapeva una parola di turco, Hikmet non una di italiano. Sapevano entrambi il francese.
In 10 giorni Lussu tradusse un intero libro di poesie di Hikmet, seguendo le indicazioni del poeta, che le descriveva, in francese, le sensazioni che la parola turca in questione ispirava.
Alla morte del poeta Lussu scrisse una sua biografia. Che, in 120 pagine, l'ha fatto diventare il mio poeta preferito e un uomo pessimo poco no.

Perchè tutti pensano che le poesie d'amore di Hikmet siano dedicate ad una sola donna, e le lettere al figlio ad un solo figlio, perchè i toni mica cambiano, e i nomi non ci sono mai. Invece no. Le donne sono tre, ed i figli due, anche se entrambi si chiamano Mehmet (il che rende ancora più difficile la distinzione).
Dunque.
Hikmet, giovincello, aderisce al movimento indipendentista turco guidato da Ataturk. Indipendentista non da dominazione estera, ma da dominazione ottomana. Gli ottomani non sono i turchi, come credevo io fino a poco fa. Gli ottomani sono quelli che condannavo a morte facendo mangiare dalle murene. I turchi sono quelli che fregano i curdi. C'è una bella differenza.
Comunque. Ataturk fa tutta questa indipendenza, che non è neanche una guerra, ma non si capisce bene, e tutti che lo appoggiano, i socialisti ed i curdi. E lui dice, ai curdi, sì sì, aiutatemi, che poi avrete la vostra lingua, i vostri spazi e tutte le vostre belle cose. Poi prende il potere e dice be', no, ma scherzavo, tutti sui monti e non vi chiamate neanche più curdi, vi chiamate turchi di montagna e ci fate schifo. Allora anche i socialisti non sono molto contenti, e, nel frattempo, si ha notizia el movimento spartachista. Della rivoluzione russa no, non si sa niente. 15 socialisti partono per Berlino. A Berlino gli ci dicono ehy, ma non lo sapete che in Russia c'è Lenin ed è tutto fantastico? No. Be', allora vi ci portiamo, e poi tornate in Turchia a raccontarlo dalla Russia, che è anche più comodo, attraversate il Mar Nero. Ma i 15 socialisti, ormai comunisti, non lo raccontano molto, perchè Ataturk, che tutto sa, li fa uccidere appena mettono piede giù dalla barca. E tutti pensano che è per gli spartachisti.
Invece no, Hikmet scopre, perchè quando fa il visto per andare a Berlino uguale uguale ai 15 glielo fanno fare. E gli fanno fare anche il biglietto di ritorno. Poi, quando ritorna, lo mettono dentro 8 mesi, così, di preventivo, ma mica si può pretendere tutto no?
Quindi Hikmet diventa comunista e continua a fare dentro e fuori di prigione. Nel frattempo è sposato, ha un figlio e soffre di cuore. Ma non lo uccidono mai perchè ad Ataturk piacciono un sacco le sue poesie, che sono bandite ovunque tranne che nella sua reggia, dove se le fa leggere di nascosto. Ah, Ataturk, nel frattempo, è diventato fascista poco no, così, perchè è di moda. Infatti, è il '38 quando Hikmet pubblica una poesia sovversiva su un giornale della Marina. E' così doppiamente giudicato dal tribunale civile e militare, che gli danno in tutto 25 anni di carcere.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, tutti gli intellettuali del mondo si mobilitano, e lui fa uno sciopero della fame, per cui viene scarcerato in libertà vigilata.
Non torna dalla moglie e dal primo figlio, però, perchè lei si è giustamente stufata di aspettare che lui esca da 25 anni di carcere. E' ora fidanzato con una compagna che lo è andato spesso a trovare in carcere. In libertà condinzionata, va a convivere con lei, la mette incinta e scappa dalla Turchia. Da solo.
Quando Lussu lo conosce rimane molto impressionata dalla storia di questa donna che, Hikmet giura e spergiura, non ha avuto modo di scappare con lui perchè incinta. Lussu organizza quindi una spedizione di salvataggio, ché ormai sono passati 15 anni dalla Resistenza e lei è un po' stufa di starsene con le mani in mano. Le peripezie sono mille mila, ma non ve le racconto che è la parte più divertente del libro. Riesce a farla scappare, comunque. Ma quando lei arriva a Varsavia, Hikmet non c'è. Lo vedrà una settimana dopo, quando lui si degnerà di farsi trovare per dirle che, be', mica poteva aspettare i suoi comodi, ora convive con una compagna sovietica. Però sono felice che siete liberi, eh. E se ne va. Una persona simpatica.
Ma un grande poeta.

Stoccolma, 1960
Sono cent'anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre

eravamo sullo stesso ramo insieme
eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo e di cent'anni
di cent'anni la strada
e da cent'anni nella penombra
corro dietro a te.

Profezie

Io le profezie le avevo già postate tutte anzitempo. Erano quelle di tutta la famiglia. Invece di ripostarle, che non mi sembra utile, vi metto il link. Ecco qua.

Ah, e, tra l'altro. Io penso che non ci riusciamo ad arrivare immuni all'edizione italiana. Che prima o poi lo sappiamo sicuramente, chi è che muore. Però nessuno ti dirà mai perchè. Come. Chi lo uccide e che fine fanno i personaggi altri.
Tipo, io lo sapevo che Silente moriva a causa di Piton, ma mai e poi mai avrei pensato che sarebbe successo così.

Quindi 'un me frega, ecco.

lunedì 16 luglio 2007

makki 6?



Motto: Pace, Indipendenza, Democrazia, Unità e Prosperità

Nome ufficiale: Sathalanalat Pasathipatai Pasason Lao

Capo di stato: Choummaly Sayasone

Capo di governo: Bousane Bouphavanh

Valuta: Kip

47 tribù: Alak, Bit, Chere, Ha-nhi, Haw, Hmong, Jri, Kaw, Katang, Katu, Khmer, Khmu, Kri, Kui, Lamet, Lao, Lavae, Laven, Lavi, Lolo, Lue, Makong, Mon, Museu, Ngae, Nguon, Nhaheun, Nhuon, Oi, Pakoh, Phong, Phu-Noi, Phu Thai, Sadang, Saek, Sila (etnia), Samtao, Singmun, Souei, Taliang, Ta-oi, Thin, Tum, Yae, Yang, Yao, Yumbri.

18 divisioni: Attapu, Bokeo, Bolikhamxai, Champasak, Houaphan, Khammouan, Loung Namtha, Louangphabang, Oudomxai, Phongsali, Salavan, Savannakhet, Vientiane (municipalità), Vientiane, Xaignabouli, Xaisomboun (zona speciale), Xekong, Xiangkhoang.




Ecco. Chi, chi, chi, può voler leggere - ma soprattutto capire - quello che scrivo, dalla Repubblica Democratica del Laos??