sabato 26 maggio 2007

post cileno

Oggi sono andata sul mio sito preferitissimo di tutti , che diceva "guarda un filmato di Victor Jara su YouTube".
E io ho detto, oh, guarda, mica solo la gente sgommat'e' sangue, su youtube. Cioè, sì, dopo il Victor era sgommat'e' sangue, ma non in quel video lì.
E dal filmato del Victor mandava ad altri mille mila filmati, uno più bello dell'altro. Così, ho scoperto che i Quilapayun sono tutti vivi (tranne uno, in realtà, ma morto di morte e non morto di golpe), e che turnicano e concertano. E ho decretato, con l'appoggio della streganocciola, che il 18 gennaio si andrà a vederli ad Arles, che meritano proprio.
Ve ne posto un po', di filmati bellerrimi. A me ci piacciono un sacco. E a mio fratello anche, che lo so. E agli altri anche, magari.
Vi evito, ma se volete andate a vedervelo, che merita come documento storico, il documentario fatto dall'Istituto di Memoria Multimediale di Cuba in quel degli anni '70 che, non so, probabilmente i macchinari per fare le dissolvenze visive e sonore ci avevano l'embargo sopra.

Ecco.

Questa è Violeta Parra, la prima cilena ad aver inciso canzoni popolari. Anche quella che ha scritto Gracias a la vida, per dire. Cantava, suonava mille mila strumenti, dipingeva, faceva sculture e anche qualcos'altro che ora non mi ricordo. Era figlia di una contadina, aveva dieci fratelli. E sarà la mia riposta per sempre a chi esalta il mito del self-made-man 'merigano. Io c'ho la mujer-hecha-sola.
L'intervista è in francese con sottotitoli in spagnolo, si dovrebbe capire più o meno tutto.



Questo, invece è un ottimo videoclip anni '70, del Victor.



C'è anche un pezzo di Christy Moore per il Victor, ma senza codice, quindi non posso metterlo. Se volete, è qui:

http://www.youtube.com/watch?v=lGtCeyu9hxQ

Questo entra di diritto nel mio lessico



L'Allende, la vittoria



E questa è la parte finale dello spettacolo che voglio sempre semprissimo fare, per quanto sia difficile. Ma a me mi ci piace proprio tanterrimo. La risoluzione audio non è delle migliori, purtroppo.



Ce ne sarebbero altri mille mila, di filmati bellissimi. Per ora basta così.

domenica 13 maggio 2007

Recensione: The good shepherd



Ecco. Questo è un giallo veramente, che non si capisce una cippa fino alla fine. Quindi non leggete la recensione, se volete vederlo.

Dunque allora.
C'è Matt Damon che è un ossessivo compulsivo con tendenze autistiche. E infatti la prima scena fa modellini di nave in bottiglia, tanto per dimostrarlo. Poi è tutto un film a flescbéck, quindi non mi ricordo cosa viene prima e cosa dopo, ma comunque.
Lui è un cervellone della CIA, quello che organizza lo sbarco a Cuba. Però lo sbarco a Cuba, p'cato, va male. Tutto il film ruota attorno al fatto che è andato male perchè c'era una spia, e la spia non si sa chi è.
Matt Damon va al college, che è un college di quelli grandi ma non mi ricordo più quale. E al college entra in una di quelle sette che ci sono ai college, quelle robe tipo un po' mafiazza e un po' no, con i riti di iniziazione eccetera eccetera.
E nel rito di iniziazione lui deve dire un segreto segretissimo, e racconta che piccolo piccolo ha visto il padre suicidarsi, e però ha raccontato a tutti che era stato un incidente e si è imboscato la lettera di addio, che però non ha mai letto.
E poi tutti gli dicono Sei dei nostri, o qualcosa del genere, e il rito di iniziazione finisce lì.
Ah, il gruppo si chiama Bones & qualcosa, che non mi ricordo, e si ritrovano tutti insieme in un'isoletta di un senatore, tutti i Bones di tutte le generazioni, perchè se ho ben capito ci entri solo se hai dei parenti. E fanno i cenoni che iniziano con "Uomini dei Bones!" "Tutti presenti!" con tutti che scattano in piedi insieme.
E al primo di questi cenoni De Niro, che il capoccia più capoccia, chiama Matt Damon e gli dice se vuole andare in Europa, che tanto c'è la guerra, a fare spionaggio. E lui ci dice ci penso.
Nel frattempo, al college, lui sta con una sorda, che non si capisce bene che ruolo abbia in tutto il film, e che continua a dire che lei capisce solo dal labiale e poi va al cinema e a ballare. Bah. Misteri della fede.
E poi è il più bravo del corso di poesia, ed è troppo il cocco del prof, di quei lecchini che odi a prima vista. Matt Damon, non il prof. Ma una volta, uscendo da lezione, lo avvicina un tipo della CIA e gli ci dice: "Il tuo prof è filonazista. Trovaci l'elenco dei suoi contatti". E lui, da bravo patriota, li trova e fa cacciare il prof.
Ma torniamo alla cena. Dopo aver parlato con il capoccia più capoccia, va con una tipa, che è sorella del suo migliore amico e, pém, la mette incinta. Lui ovviamente non lo sa, che l'ha messa incinta, glielo dice l'amico il mese dopo, mentre lui è sulla spiaggia con la sorda. Allora lui dice Ciao, sorda, e va a sposare Angelina Jolie. Ma mentre è lì che la sposa arriva un militare e gli ci dice Ahò, c'è la guerra, mica possiamo aspettare mesi per una tua risposta. Entri o non entri nella CIA? E lui dice Entro. E il militare gli dice Ok, parti tra una settimana.
E lui parte.
E va in Inghilterra.
Dove indovinate un po' chi trova? Il prof, che mica era filonazista veramente. E si scopre che è gay, e che i servizi segreti inglesi mica sono molto contenti delle frequentazioni che fa. E allora lo uccidono. Sotto gli occhi di Matt Damon. E il prof, prima di morire, gli ci dice Vattene, finché sei in tempo, redimiti! Ma lui non si redime, che è un film di De Niro, mica della Disney.
Mentre lui è in Inghilterra gli nasce il figlio, e cresce, e il migliore amico muore. Intanto lui conosce tutti quelli del KGB, e va a Berlino a prendere i cervelli nazisti ed ebrei per portarli in America, e tutta questa serie di cose.
E conosce Ulisse, che è uno del KGB, che gli si sono congelate le mani in guerra. E gli dice che il suo nome in codice, suo di Matt Damon, è Madre. Però io, devo essere sincera, mica ho capito perchè. Poi torna in America, e Anglina Jolie ha avuto mille storie, anche se lei dice una sola, ma è pur sempre Angleina Jolie, quindi è poco credibile, e suo figlio è cresciuto ed ha un sacco di carenza d'affetto.
E lui cosa gli porta, al figlio che mai ha visto? Un modellino di nave. Apperò. Proprio quello che desideravo!
Poi in America arriva un russo, che dice di essere l'aiutante di Ulisse scappato e pronto a collaborare, e loro subito ci credono. Subito subito, proprio. Poi un po' dopo arriva un altro tipo che dice Sono io quello che dice di essere lui! E loro non ci credono. E lo torturano, non tanto, ma non so, in raltà, perchè non guardavo. Quando ho riaperto gli occhi era sgommat'e' sangue. Poi gli danno l'LSD, come siero della verità. E lui continua a dire Sono io, sono io! E poi si butta giù dalla finestra. Exit russo.
Intanto il figlio di Matt Damon vuole entrare anche lui nella CIA. E lui gli dice Fa come vuoi, da bravo padre presente.
Intervallato a tutti questi flescbéck c'è il fatto che a casa di Matt Damon arriva una busta con una foto di due a letto insieme e una registrazione. E alla fine di tutti questi flescbéck loro arrivano a capire che è il filmato in cui è registrata la spiata per Cuba. Ed è in Congo. E Matt Damon va lì. E trova subito il posto. Ed enra nella camera. E sul comodino cosa vede? Vede la miniatura di nave che aveva fatto lui a suo figlio.
Urgh!
Argh!
Ah!
Tradimento in famiglia!
Figlio comunista!
Invece no.
Figlio semplicemente innamorato di una tipa che è Angiolina Jolie in nero, una specie di negativo del complesso di Edipo, che però è una spia del KGB.
Che gli dice Le persone che si amano non hanno segreti. E lui allora dice Ah, ecco, allora senti, la CIA sta prepaprando uno sbarco alla Baia dei Porci. Ok, grazie, gentilissimo.
E in Congo Matt Damon incontra Ulisse, quello delle mani gelate in guerra. Che l'ha fatto arrivare lì lui, dicendogli che se vuole protegge suo figlio, che potrebbe essere accusato di alto tradimento, in cambio della collaborazione di Matt Damon. Allora Matt Damon tona in America. E va a casa del russo, quello che diceva di essere passato dalla parte degli americani. E scopre che è una spia.
Allora torna in Congo. E ci dice Non c'è problema contro mio figlio, non collaboro. Sicuro? Sì, sicuro. E fammi andare che mio figlio si sposa.
Ma il figlio non si sposa, perchè la sposa, la spia, viene uccisa. P'cato.

Poi è saltato il film. E ci siamo sentiti prima tutto l'audio. E poi visti tutto il video. Da quello che abbiamo capito, Matt Damon tornava a casa e leggeva la lettera del padre suicida, che gli diceva Sii sempre corretto, non mentire mai, chi fa la spia non è figlio di Maria.
E lui legge. E poi firma di nuovo il contratto con la CIA.


A me mi è paiciuta, questa cosa che non c'erano buoni, proprio nessuno. E ci do 8.

E poi c'è la battuta geniale: "Perchè voi uomini dell'Agenzia non mettete mai l'articolo davanti a CIA?" "Tu metti l'articolo davanti a Dio?"

lunedì 7 maggio 2007

"Quando a Spoleto abbiamo cantato le voci dei morti..."

In risposta al post dell'AmicaE.

Io, i miei genitori, tutt'e due, li hanno fatti, gli anni '70. Che non sono il '77, ché nel '77 già stavano a pensare di mettere su famiglia. Sono proprio gli anni '70, il '71, il '72, il '73 ed il '74. Il divorzio e l'aborto. La scuola pubblica. L'indipendenza Stato-Chiesa. Il diritto al lavoro. Il diritto alla memoria.

E io e la Sorella siamo le uniche ad essere venute su bene, da genitori che hanno fatto gli anni '70.

Che io ne conosco, di figli di quelli degli anni '70, perchè è la mia generazione. E anche se sto dove ce n'è poca, di gente che è o che è mai stata compagna, un po' li vedo.

E vedo 15enni di buoni sentimenti, la cui madre era del PCI e poi ha capito che sbagliava. E ora è sposata con un fascista, vota Forza Italia e va a messa tutte le domeniche.
Vedo 15enni il cui padre continua ad essere di sinistra, ma dell'educazione si occupa
la madre e a tavola non si parla. E questi 15enni qui mi dicono, quando tento di spiegare in un'ora buca cosa sia il comunismo, "ma non è mica una brutta idea!". Eh. Karl ringrazia.
Vedo 15enni che si vantano di un albero genealogico immacolato, che da quando esiste la figura servo esiste la sua famiglia, e tutte le lotte di classe lui le ha fatte. E che dice: "Io sono comunista, ma contro il potere costituito non si può andare".
Vedo 15enni che mi dicono "come mi piacerebbe essere come te.." "Come me come?" "Come te, avere utopie, essere sicuri di quello che si dice".
Vedo 15enni i cui genitori hanno fatto gli anni '70, e ancora votano rifondazione. E che la figlia femmina il sabato sera non esce, e le assenze non si fanno neanche per motivi importanti, e in manifestazione non ci si va.
Mi ricordo di gente che il cane non lo educava perchè è sbagliato togliergli la sua natura di cane.

Allora io mi sono lentamente convinta che io e mia Sorella siamo un po' un caso a parte, un po' le uniche che siano cresciute bene, dai genitori degli anni '70.
Però mi sono convinta anche di questo: che il problema è che gli anni '70 non sono mai finiti veramente.
Che hanno iniziato ad esserci le bombe, e le Br, e manifestazioni sempre meno e paura sempre di più.
Ma non c'è mai stato qualcuno che abbia detto Stop, basta, finito.
E tutti hanno aspettato che ritornasse qualcosa. Hanno aspettato, per i luuunghi anni '80, con i figli che crescevano davanti alla televisione mentre loro guardavano il tramonto rosso che era l'unica cosa rossa che potessero vedere.
Poi ci sono stati gli anni '90, ma loro erano troppo incantati a vedere il tramonto rosso per accorgersi che era cambiato decennio. Sono scesi in piazza, così, en passant, per poi ritornare a piangersi addosso.
Poi c'è stato il G8.
E il G8 ha fatto da spartiacque. Ci sono quelli che se ne sono accorti, che qualcosa stava tornando. Ci sono quelli che sono andati in vacanza perchè con il casino meglio non essere qui. E poi cercavano disperatamente i giornali italiani per sapere cosa stesse succedendo. E continuavano a non capire, dalle Seychelles, da Parigi, dai villaggi turistici egiziani.
Quelli che si sono svegliati c'erano, in manifestazione. O tiravano acqua dalle finestre. O aprivano i portoni. Alcuni guardavano giù e vedevano i loro figli, ed erano anche orgogliosi, però poi, quando tronavano a casa, gli si fa il mazzo "perchè che spavento mi hai fatto prendere".
Quelli che erano in manifestazione hanno continuato ad esserci, negli anni dopo, contro Berlusconi, i tre milioni a Roma e tutte quelle cose lì. E i pullman speciali, e i treni speciali e dormire sull'erba al circo massimo lamentandosi che il fisico non è mica più quello di una volta.
E mentre erano in manifestazione si guardavano intorno. Ed erano loro, tanti. E giovani, abbastanza. E vecchi, qualcuno. E anche dei bambini, ogni tanto.
Poi si accorgevano, però, che i loro figli non c'erano.
I giovani di sinistra oggi sono i figli dei genitori di destra. Per scostarsi.
Perchè se hai un genitore di sinistra le strade sono due: o diventi menefreghista o diventi disobbediente.

Perchè gli anni '70 funzionavano. Più o meno perfettamente. E questa perfezione, quelli che ne sono usciti, se la sono portata dietro. E noi figli dei figli degli anni '70 siamo educati stalinisticamente, con solidi principi morali, a cui mai e poi mai, fino ai 14 anni, ci verrebbe mai in mente di sgarrare. Poi si devnta adolescenti. E vorrai mica essere come i vecchi, come i tuoi? Devi staccarti. E se ti stacchi da una perfezione utopica il risultato non può essere perfetto.

Allora è questo il problema. Che da sempre i figli si staccano dai genitori, ed è giusto. Ma adesso non c'è più un obbiettivo verso cui andare, una meta. Perchè la loro, quella degli anni '70, comprendeva tutto. La lotta di classe. La rivoluzione. L'uguaglianza, la fratellanza e la libertà. Tutto. Non ci è rimasto più niente, perchè loro volevano darci troppo.

Ma hanno fatto bene. Io sono contenta, di questo, e mai mi sognerei di rinfacciarlo a qualcuno.

E l'unica cosa che devono fare è insegnarci a trovare i nostri di obbiettivi, e non il metodo per farlo. Perchè il metodo cambia, nell'era informatica.
Questo è quello che non hanno fatto.
Perchè i vecchi c'erano, negli anni '70. C'erano gli ex partigiani, come al Festival delle Due Culture di Spoleto, quando i cadetti volevano picchiare i cantanti sul palco, che intonavano "O Gorizia".
Ma in galleria, p'cato, c'era il partigiano Saetta, con tutto quello che rimaneva della sua banda. E, p'cato, sono volate giù un po' di sedie, sulle teste dei cadetti che intonavano Faccetta Nera. Non tante, sedie. Abbastanza perchè i cantanti potessero andarsene da teatro. E sempre Saetta li ha poi portati via dall'albergo, i cantanti, perchè con i fascisti non si può mai sapere. E hanno passato una notte all'aperto che tanto, lui, era abituato.
E' questo che i nosri (non i miei) genitori non hanno mai fatto.
Non sono mai stati il nostro servizio d'ordine, perchè noi, Noi, potessimo individuare un obbiettivo e raggiungerlo.

sabato 5 maggio 2007

Un po' di genialerrime note da www.notedisciplinari.it

"Il bidello entra ripetutamente in classe, incitato dagli alunni della III B, chiedendo "Può uscire..." e nomina ogni volta nomi come: Alighieri Dante, Peppe Parini, Ciccio Petrarca. Alla mia risposta "è morto!" scoppia in pianto."

"L'alunno G.V. urla nomi di frutta associati ai vari banchi. Al grido del nome della frutta si alzano i compenenti del banco corrispondente, al grido di "MACEDONIA" si alzano tutti gli alunni, al grido di "FRULLATO" si alzano tutti e si cambiano di posto. Si chiede la convocazione del consiglio di classe straordinario. Il Prof. A.N."

"L'alunno Cl****te fa finta d perdere la sua lente a contatto mobilitando tutta la classe alla ricerca di essa. purtroppo il professore scopre troppo tardi che l'alunno aveva gli occhiali."

"Constato allibita che D'Alessi mangia di nascosto una coscia di pollo arrosto"

"Alla mia domanda sul perchè fossero comparsi dei baffi sulla foto del Cristo posta in classe, l'alunno B. risponde che si tratta certamente di un miracolo."

"Francesco F. scherzando con i compagni si è ammanettato alla lavagna. Marina D***** ha gettato le chiavi delle manette dalla finestra e le stesse non sono più state trovate.La lezione è tuttora sospesa nell'attesa che il tecnico del laboratorio riesca a liberare il ragazzo.Ore 11.25"

"L'alunno N**** durante la gita presso il mobilificio Oriani,si addormenta nei letti in vendita"

"Felletti è stato trovato dalla bidella addormentato nei servizi maschili.Sottolineo alla presidenza che era steso a terra, sotto i lavandini, con un cuscino probabilmente portato da casa."

"La classe ha un comportamento non adeguato: tossisce ogni volta che si pronuncia il numero 24. Questo comportamento è già stato notato e rimproverato verbalmente nella lezione del 20/10/06"