In risposta al post dell'AmicaE.
Io, i miei genitori, tutt'e due, li hanno fatti, gli anni '70. Che non sono il '77, ché nel '77 già stavano a pensare di mettere su famiglia. Sono proprio gli anni '70, il '71, il '72, il '73 ed il '74. Il divorzio e l'aborto. La scuola pubblica. L'indipendenza Stato-Chiesa. Il diritto al lavoro. Il diritto alla memoria.
E io e la Sorella siamo le uniche ad essere venute su bene, da genitori che hanno fatto gli anni '70.
Che io ne conosco, di figli di quelli degli anni '70, perchè è la mia generazione. E anche se sto dove ce n'è poca, di gente che è o che è mai stata compagna, un po' li vedo.
E vedo 15enni di buoni sentimenti, la cui madre era del PCI e poi ha capito che sbagliava. E ora è sposata con un fascista, vota Forza Italia e va a messa tutte le domeniche.
Vedo 15enni il cui padre continua ad essere di sinistra, ma dell'educazione si occupa
la madre e a tavola non si parla. E questi 15enni qui mi dicono, quando tento di spiegare in un'ora buca cosa sia il comunismo, "ma non è mica una brutta idea!". Eh. Karl ringrazia.
Vedo 15enni che si vantano di un albero genealogico immacolato, che da quando esiste la figura servo esiste la sua famiglia, e tutte le lotte di classe lui le ha fatte. E che dice: "Io sono comunista, ma contro il potere costituito non si può andare".
Vedo 15enni che mi dicono "come mi piacerebbe essere come te.." "Come me come?" "Come te, avere utopie, essere sicuri di quello che si dice".
Vedo 15enni i cui genitori hanno fatto gli anni '70, e ancora votano rifondazione. E che la figlia femmina il sabato sera non esce, e le assenze non si fanno neanche per motivi importanti, e in manifestazione non ci si va.
Mi ricordo di gente che il cane non lo educava perchè è sbagliato togliergli la sua natura di cane.
Allora io mi sono lentamente convinta che io e mia Sorella siamo un po' un caso a parte, un po' le uniche che siano cresciute bene, dai genitori degli anni '70.
Però mi sono convinta anche di questo: che il problema è che gli anni '70 non sono mai finiti veramente.
Che hanno iniziato ad esserci le bombe, e le Br, e manifestazioni sempre meno e paura sempre di più.
Ma non c'è mai stato qualcuno che abbia detto Stop, basta, finito.
E tutti hanno aspettato che ritornasse qualcosa. Hanno aspettato, per i luuunghi anni '80, con i figli che crescevano davanti alla televisione mentre loro guardavano il tramonto rosso che era l'unica cosa rossa che potessero vedere.
Poi ci sono stati gli anni '90, ma loro erano troppo incantati a vedere il tramonto rosso per accorgersi che era cambiato decennio. Sono scesi in piazza, così, en passant, per poi ritornare a piangersi addosso.
Poi c'è stato il G8.
E il G8 ha fatto da spartiacque. Ci sono quelli che se ne sono accorti, che qualcosa stava tornando. Ci sono quelli che sono andati in vacanza perchè con il casino meglio non essere qui. E poi cercavano disperatamente i giornali italiani per sapere cosa stesse succedendo. E continuavano a non capire, dalle Seychelles, da Parigi, dai villaggi turistici egiziani.
Quelli che si sono svegliati c'erano, in manifestazione. O tiravano acqua dalle finestre. O aprivano i portoni. Alcuni guardavano giù e vedevano i loro figli, ed erano anche orgogliosi, però poi, quando tronavano a casa, gli si fa il mazzo "perchè che spavento mi hai fatto prendere".
Quelli che erano in manifestazione hanno continuato ad esserci, negli anni dopo, contro Berlusconi, i tre milioni a Roma e tutte quelle cose lì. E i pullman speciali, e i treni speciali e dormire sull'erba al circo massimo lamentandosi che il fisico non è mica più quello di una volta.
E mentre erano in manifestazione si guardavano intorno. Ed erano loro, tanti. E giovani, abbastanza. E vecchi, qualcuno. E anche dei bambini, ogni tanto.
Poi si accorgevano, però, che i loro figli non c'erano.
I giovani di sinistra oggi sono i figli dei genitori di destra. Per scostarsi.
Perchè se hai un genitore di sinistra le strade sono due: o diventi menefreghista o diventi disobbediente.
Perchè gli anni '70 funzionavano. Più o meno perfettamente. E questa perfezione, quelli che ne sono usciti, se la sono portata dietro. E noi figli dei figli degli anni '70 siamo educati stalinisticamente, con solidi principi morali, a cui mai e poi mai, fino ai 14 anni, ci verrebbe mai in mente di sgarrare. Poi si devnta adolescenti. E vorrai mica essere come i vecchi, come i tuoi? Devi staccarti. E se ti stacchi da una perfezione utopica il risultato non può essere perfetto.
Allora è questo il problema. Che da sempre i figli si staccano dai genitori, ed è giusto. Ma adesso non c'è più un obbiettivo verso cui andare, una meta. Perchè la loro, quella degli anni '70, comprendeva tutto. La lotta di classe. La rivoluzione. L'uguaglianza, la fratellanza e la libertà. Tutto. Non ci è rimasto più niente, perchè loro volevano darci troppo.
Ma hanno fatto bene. Io sono contenta, di questo, e mai mi sognerei di rinfacciarlo a qualcuno.
E l'unica cosa che devono fare è insegnarci a trovare i nostri di obbiettivi, e non il metodo per farlo. Perchè il metodo cambia, nell'era informatica.
Questo è quello che non hanno fatto.
Perchè i vecchi c'erano, negli anni '70. C'erano gli ex partigiani, come al Festival delle Due Culture di Spoleto, quando i cadetti volevano picchiare i cantanti sul palco, che intonavano "O Gorizia".
Ma in galleria, p'cato, c'era il partigiano Saetta, con tutto quello che rimaneva della sua banda. E, p'cato, sono volate giù un po' di sedie, sulle teste dei cadetti che intonavano Faccetta Nera. Non tante, sedie. Abbastanza perchè i cantanti potessero andarsene da teatro. E sempre Saetta li ha poi portati via dall'albergo, i cantanti, perchè con i fascisti non si può mai sapere. E hanno passato una notte all'aperto che tanto, lui, era abituato.
E' questo che i nosri (non i miei) genitori non hanno mai fatto.
Non sono mai stati il nostro servizio d'ordine, perchè noi, Noi, potessimo individuare un obbiettivo e raggiungerlo.
lunedì 7 maggio 2007
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3 commenti:
la testa più lucida della comune-ty... non concordo proprio su tutto, ciononon, e nessuno se lo aspetta, immagino. Però non è vero che noi volevano "darvi" tutto: noi volevamo tutto, come da slogan. Per noi, chè i figli erano al di là da venire e da sognare. Ma, che io sappia, non c'è stato mai un sogno parziale, un'Utopia a spizzichi e bocconi, un Guarda, la fratellanza sì ma la pace la lasciamo a quelli dopo.
Non è che non vi abbiamo lasciato niente: è che non ci hanno lasciato niente, casomai, hanno portato via sogni e realtà a noi come a voi. e però non è vero neppure questo, che qualcosa (ben più di quello che sembra) è rimasto, dell'uno e dell'altra.
Senza offesa, spero, Gg.
http://etalpa.blogspot.com/2007/05/quei-magnifici-anni-70.html
eh la storia della figlia che il sabato sera non esce...non so perché ma mi ci ritrovo.
Anche se mio padre da rifondazione è tristemente passato ai diesse.
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