giovedì 10 aprile 2008

Recensione: Tutta la vita davanti



C'è una laueata in filosfia con un fidanzato fisico quantistico che fa il dog-sitter per vivere.
Il fidanzato viene chiamato in Meriga con la proposta di afre quello che gli piace e guadagnare millemila dollari. Parte.
Rimane la laureata in filosofia che gira gira gira per case editrici e nessuno le dà un lavoro. Sulla metro incontra una bimba bellissima con due occhiali enormi, che le dà un bigliettino: lei va, e fa da baby-sitter a questa bambina, vivendo a casa sua. Casa sua è una casa devastata, perchè anche la mamma della bambina è devastata e quando è fuori manda la vibrazione della buonanotte a sua figlia, tramite cellulare.
La mamma devastata lavora ad un colsenter della Multiple.
Anche la laureata va a lavorare lì, e diventa troppo la più brava in questo posto he sembra un villaggio vacanza, con la capa che manda il sms di buongiorno, e il ballo di inizio lavoro e le pause motivazionali e le punizioni autoimposte (ma questo solo per i masculi) quando non raggiungi le aspettative.
La laureata diventa, dicevamo, troppo la più brava, e intanto scrive un saggio su Heidegger, e intanto fa da baby-sitter.
Poi conosce un sindacalista, che oh quanto se ne innamora, ma lui va a letto con la mamma della bimba e, si scopre dopo, è sposato con figlio. La laureata mica le sa, tutte queste cose qui, le scopre in un'ottima serata a favore dei precari del colsenter: durante quest'ottima serata, il sindacalista dichiara alletivvù che la Multiple non lo fa entrare.
La Multiple, ovviamente, lo invita tantissimo a vedere il colsenter, per scoprire chi è che ha parlato e gli ha detto tutte le cose brutte di quel posto brutto.
La laureata, che è mica scema, capisce, e fa finta di non conoscerlo, ma la mamma della bimba, che invece è stupida, gli parla tantissimo e viene conseguentemente licenziata.
Nel frattempo:
- la laureata conosce tramite colsenter una vecchietta tanto carina
- la capa ha una storia con il Grande Capo, ed è incinta
- il rappresentante che è troppo il più figo di tutti e che lavora in coppia con la lureata deve subire la punizione perchè non ha raggiunto le aspettative. Non accetta l'umiliazione, sclera tantissimo, salta in macchina e si schianta. Denuncia la Multiple ai sindacati per mobbing
- la mamma della laureata, che è troppo il personaggio più bello del film, muore

Finale:
La capa incinta sclera e uccide il Grande Capo. I precari corrono superfelici, facendo finta di non sapere che hanno perso il lavoro.
La laureata manda il suo saggio di parallelo tra Heidegger il grande fratello e il colsenter alla rivista filosofica di Oxford. Il saggio viene pubblicato e le vengono inviati 300 euri.
La laureata si incontra con il fidanzato, ormai ex, che continua a fare i miliardi in Meriga mentre lei, scema, rimane qui a fare la fame.
La mamma della bimba si prostituisce in casa, la laureata prende la bimba e la vuole portare dai nonni, ma arriva la mamma con il supermacchinone nuovo.
Litigio.
Salgono tutte in macchina.
Vanno dalla vecchietta carina, ricordate?, quella che la laureata aveva conosciuto tramite colsenter.
Tra le braccia della vecchietta carina la laureata scoppia a piangere. La vecchietta invita tutte e tre a cena.
Dissolvenza su un'allegra tavolata in quel della Garbatella con tutti che mangiano felici.

Ora.
Il film è carino, eh, divertente, commovenete q.b.
Ma
Io non sono mica d'accordo, a fare questi film qui di denuncia e basta. Mica per niente mi chiamano Ejzenstejn.
Voglio dire, qual è il messaggio del film?
Laureatevi tutti in materie scientifiche così emigrate in Meriga, fate i soldi e non vi vengono le crisi isteriche?
Non vi innamorate dei sindacalisti che già il sindacato non riesce a far niente di suo e loro sono pure delle persone mica tanto carine?
Tenetevi il fidanzato in Meriga che tanto in Italia non se ne trovano e almeno lui è ricco?
No.
Penso di no. Però allora serve qualcosa di costruttivo, non si può distruggere tutto, dire ecco ecco è così che va il mondo guarda che schifo epperò non dare una soluzione.
Non una soluzione valida, che se no mica stai a fare film, fai qualcosa di più utile.
Uno spiraglio di speranza, però, magari quello si può dare.
Una cosa che dici ecco, vedi, possiamo farlo anche noi.
Un messaggio di unità, di solidarietà, se non proprio di lotta.
Una qualche figura positiva in cui vedere una soluzione.
Niet.
Ritiriamoci tutti nell'arcadico giardino della Garbatella, che quella sì che è una bella soluzione.

6 commenti:

lastreganocciola ha detto...

come già dissi al tuo fratello, lo fai apposta, eh?

Gg ha detto...

E' che si scrive quando si ha qualcosa da dire...

paolino ha detto...

Amen, sorella

Anonimo ha detto...

l metafooooraaaaa. Il giardino della Garbatella è una metafoooraaaaa :O)

Gg ha detto...

Eh, appunto, metafora. Cosa ho scritto io? Arcadico. Me, l'arcadia, mi ha sempre fatto schifo.. Proprio questo intendevo :D

e.talpa ha detto...

Ma sai che ho visto 'sto film, ho avuto la stessa sensazione di "ci possiamo solo tagliare le vene e null'altro" e mi son chiesto "ma che tipo di recensione ne farebbe la Gg?".

Ciò detto, a me nn farebbe schifo un messaggio di speranza sull'arcadia. Mi fa più schifo che il personaggio più imbecille sia il fidanzato, o meglio che sia il fidanzato FISICO, che è così uomo da fuggire in Mmeriga a farsi i fatti suoi anziché cercare qui le soluzioni (che non ci sono). E che non ha nemmeno le palle per dirglielo, vado in Mmeriga, ma fa finta di chiederle se è d'accordo.

Ma se fa brodo per convincerti a fare la scientista, si si va bene! :D (e anche a convincere che i sindacalisti ci hanno stufato).

Saluti da una talpa rediviva dalle blog letture selettive ;)