Sono giorni e giorni che la streganocciola - la spia del KGgB, che è tutto dire - dice che sono tornata tra noi/voi/essi. Epperò sul blog mica ritornavo. Allora io oggi volevo ritornare raccontando di una Rivoluzione, nel nostro piccolo mondo di studenti da liceo classico. Ma, da bravi studenti di liceo calssico, la Rivoluzione non è neanche partita. Io, però, ve la racconto lo stesso.
Succede che io, in classe, ho un prof fascista. Il prof C. di matematica.
Il prof C. non è solo fascista. Il prof C. è anche stupido. Ora, direte voi, le due cose sono strettamente collegate. E invece no. Perchè il prof C. è così stupido che si contraddice più volte nel corso della stessa frase, anche sui suoi temi fascisti.
Il prof C. saluta militarmente quando entra in classe.
E fa discorsi sulla giustizia che sembra il tenente Webb, ma non quello della nessie, quello vero.
E dice che è giusto impiccare gli assassini (e non vi dico Saddam).
Che gli immigrati sono ladri, sporchi e puzzano, e del resto è ovvio, perchè a casa loro vivono nelle capanne fatte di merda.
Dice proprio così, il prof C., e il momento dopo ti dice che noi non sappiamo più vivere semplicemente, che non abbiamo mai accarezzato una gallina, e che, quindi, non sappiamo quali siano le gioie della vita.
Che, a noi del classico, ma mica solo a noi, interessano solo i cocci rotti - i reperti archeologici.
Si scaglia contro i cantanti che criticano questa società ma in questa società vivono - mica come Elvis, che è fuggito sulla sua astronave rosa (questo non lo dice, il prof C., ma i discorsi sono di questo genere).
E l'altra cosa che fa, il prof C., sono i ragionamenti scollegati.
E mette i voti a caso.
Che a me va anche bene, perchè gli sto simpatica, e mai mi ha messo un'insufficienza. (Sì, lo so, che è brutto stare simpatica a un fascista, ma ogni tanto viene bene. Poi sono io a stare simpatica a lui, mica lui a me!).
Però l'altra volta ha messo un cinquemmezzo a una mia compagna, che un sacco di casini in famiglia c'ha, e la madre che sclera, e lei che scappa di casa e i suoi neanche se ne accorgono.
Questa mia compagna qui ha preso ripetizioni di matematica, e pensava di meritare più di cinquemmezzo. E glielo dice, oggi, al prof C.
Gli dice proprio: "Non mi può rinterrogare? Perchè mi ha messo il voto senza interrogarmi, solo chiedendomi due cose da posto che - tra l'altro - ho azzecato, e io penso di meritarmi di più".
E il prof C. sclera. Sclera su di lei, che non sa cosa sia la modestia. Sulla classe, che lui ci tende una mano e noi gliela mordiamo. Sull'intera nostra generazione, che pretende sempre troppo, "mica come eravamo noi".
Poi passa a parlare di Saddam che tagliava le orecchie alla gente e aveva anche uno stadio adibito apposta alle torture (ma quelli non erano amici suoi?), ma questa è un'altra storia, perchè, tanto, il prof C. non lo ascolta mica più nessuno.
C'è solo un aneddoto interessante, perchè io ero seduta vicina a una mia compagna, M., tanto cara, eh, ma con una coscienza sociale e politica pari a zero.
Che, al discorso "Saddam tagliava le orecchie" mi chiede (io, il guru della politica): "Ma non è un ex-fascista, lui?"
"Togli pure ex" (sì, i fascisti non esistono più, nella concezione comune dei 16enni di oggi).
"Eh, e quelle robe lì (tagli di orecchie e mani, uccisioni, stadi di torture) non dovrebbero piacergli?".
Cerco di spiegarle, senza ridere e senza toglierle del tutto quest'idea dei fascisti cattivi, che fa sempre bene, che non è proprio così.
Il prof C., comunque, decide di interrogare la compagna del cinquemmezzo. Che dice: "No, no, non importa". E lui dice: "Sì, sì, ora vieni o ti metto un due".
E allora lei va. E il prof C. le trova un esercizio di quelli che facevamo a settembre. Di quelli difficili.
Di rette e trapezi e punti sul semiasse e equazioni di rette comuni.
E lei, che è una che si agita, va in paranoia completa e sbaglia tutto.
Poi suona la campanella.
E noi non facciamo una piega, perchè se c'è una cosa che abbiamo imparato, in tre anni col prof C., è che provocarlo inutilmente è alquanto stupido.
E dopo cinque minuti il prof C. chiede: "E' suonata?"
"Sì"
"Cosa avete adesso?"
"Ricreazione"
"Ah, ricreatevi, tanto a voi non ve ne frega mai niente, andate, andate".
Andiamo. Apriamo la porta.
"No, anzi, finiamo il problema".
"Ma no, prof, è ancora lungo".
"No, no, finiamo".
"No, prof, per piacere".
Un po' andiamo avanti così.
Che già io dicevo, usciamo tutti, mica ci insegue per il corridoio. Ma no, tutti immobili, figurati!
Allora lui, improvvisamente, dice "Ah, allora, non ve ne frega mai niente, ora vedete, compito in classe giovedì".
E tutti escono, piangendosi addosso.
Allora io dico, nell'ottimo bagno - sede del CLN.
Consegniamo tutti in bianco.
E il CLN mi dice sissì.
Ma è mica una caso se la Resistenza è durata 19 mesi.
Perchè, tornati in classe, già in tre mi dicono di no. Che mica se la rischiano, loro. Che il voto è importante, siamo a fine quadrimestre. E che il Grande Puffo ha detto che le Rivoluzioni sono robe da comunisti, che puzzano, mordono e mangiano i bambini.
Ecco.
Però uno dice, se sono tre contro 17 li si convince, no? Mezzo e mezzo.
Perchè ci sono quelli che vedono un po', a seconda di quanti siamo.
Quelli che ma così ce lo mettiamo contro.
Quelli che lo dici tu perchè non hai niente da perdere. Ora. Senza vanti inutili. Io, di matematica, ho 8. E la sufficienza piena l'ho solo io. Quindi, se qualcuno ci rimette a consegnare in bianco, ecco, sono l'unica.
Poi ci sono quelli che ti dico oggi su emmessenne. E su emmessenne ti dicono no, perchè in faccia non hanno il coraggio di dirtelo.
Così siamo rimasti noi, il CLN, e basta, con aggiunta del CLN maschile.
Non perchè siamo sessisti, ma perchè le riunioni del CLN sono in bagno, e quindi poi i maschi si devono aggiungere dopo.
Di sicuri, che si consegni in bianco, perdio!, che si faccia la rivoluzione!, siamo in 7. Su 19.
Così.
E quindi la Rivoluzione non è neanche iniziata. Si è trasformata in una rivoluzione menscevica-riformista, in cui mandiamo Kerensky, il rappresentante dei genitori, a parlare con i prof.
Ecco com'è, quando non c'è la Rivoluzione.
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6 commenti:
dài, che il marxista titolista ha avuto una buona idea. da quel giocatore di poker mancato che è, ma buona. chè poi ci racconti com'è andata, neh? chè anche se la sapevo già tutta, così è più bella.
Ah,dimenticavo: ovvio che il compagno Beria fosse a sua volta spiato, ccheticredi? :-)
Adesso, io questi non è che li difendo. Ma il concetto che c'ha da perderci solo chi ha la sufficienza e non l'insufficienza io, se mi applico, lo intuisco. ma dal basso del mio 3 fisso al primo quadrimestre non avrei mai pensato di rimetterci meno di quelle che avevano 8.
In ogni caso, non hanno niente da perdere se non le loro teste di cazzo.
Mi sarà concesso di commentare?
Ma si, che me l'ha segnalato tua sorella questo post.
Non mi ricordo più come funziona, se "tecnicamente" si può, ecc, ma potete convocare un consiglio di classe studentesco o comesichiama, nelle ore del compito?
O ti sembrerebbe una resa?
Cmq, da uno che aveva 8 di mate, mi sa che ci rimette di più chi è a metà del guado. Che tu puoi prendere un'insufficienza e rimanere sopra, chi è in rosso cronico non gli cambia nulla, chi è a metà può giocarsi la possibilità di recuperare.
Sempre i moderati, sono la fregatura...
PS dovresti dirci anche quanto ha dato alla tua compagna, poi.
Auguri, anzi in bocca al fascista.
Mi sarà concesso di commentare?
Ma si, che me l'ha segnalato tua sorella il blog.
Non mi ricordo più se "tecnicamente" è fattibile in un giorno, ma potreste convocare un consiglio di classe studentesco nelle ore del compito? o sembrerebbe una capitolazione?
Cmq, da uno che aveva 8 di mate, mi sa che ci rimette di più chi sta a metà del guado. Che tu puoi prendere un'insufficienza e rimanere sopra, chi è in rosso cronico non ha nulla da perdere, chi è a metà potrebbe giocarsi la possibilità di recuperare.
La fregatura sono sempre i moderati.
Auguri, anzi in bocca al fascista.
Non è convocabile un'assemblea in meno di cinque giorni e, soprattutto, ci vuole la firma del prof a cui toglieresti l'ora.
Infattibile, ovviamente.
Alla mia compagna, alla fine, un 4.
Il compagno Beria era spiato da se stesso e a momenti si manda, da se medesimo, nel gulag, per dimostrare di non essere un mollaccione.Ah, ce ne fossero ancora, di quello stampo lì.
(p.s.: Avviso ai cretini: la mostra sta per finire, non vederla è una scemenzuolata)
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