domenica 21 gennaio 2007

Il romanzo da tre soldi

Io, dopo quasi un mese che lo stavo leggendo, ho finito il "Romanzo da tre soldi" di Brecht. E mi è scaduto un mito.
Ora, io spero, e anzi suppongo con una certa sicurezza, che il libro sia stato scritto per una mera questione economica, e che quindi non avesse intenzione di essere veramente bello.
Si tratta di 400 pagine abbondanti.
La storia penso sia la stessa dell'Opera da tre soldi, anche se io non l'ho mai vista, perchè l'unica volta che, con tutta la family, siamo andati a teatro per vederla, siamo fuggiti sdegnati a metà del primo atto. Mi ricordo solo che c'era una scenografia inquietantissima con delle gabbie e le luci erano fatte malissimo.
Ecco. Quindi la storia ve la metto in breve, così mi dite se è uguale.
La storia è di quest'uomo, Peachum, che ha questa signora idea di mettere su un businnes per mendicanti. Lui prende persone normali e dà loro moncherini, stampelle, carretti in cui far finta di essere senza gambe e robe così. Ha ovviamente in mano un potere pazzesco, in quanto con i suoi mendicanti può organizzare manifestazioni di protesta per i suoi interessi.
C'è una digressione interessantissima su quando è meglio usare i militari sporchi e e con le ferite macilente e quando invece devono essere tutti puliti per ridare fiducia al paese. Quella cinica parte lì è proprio bella.
Peachum ha una figlia, Polly "La Pesca", che sono sicura che c'è anche nello spettacolo. E' una figlia da maritare.
Allora. Lei si fa mettere incinta da un tipo che poi cassiamo, non mi ricordo più come (forse muore?), e poi scappa con il ladro gentiluomo, che era compagno d'armi del capo della polizia e quindi si fa celebrare questo matrimonio senza il consenso dei di lei genitori. Però Peachum sr. la voleva sposata con un altro, lui. La voleva sposata con Coax.
Coax è un personaggio che mai viene descritto, sempre c'è e poi muore. Comunque, quello che è chiaro è che Coax e Peachum, assieme a un'altra serie di personaggi secondari dai nomi un po' tutti uguali, rapppresentanti dell'alta borghesia in decadenza, sono invischiati in un affare con il Governo, che ha chiesto tre navi per la guerra e loro hanno cercato di dargliene tre sfigate, ma non ci sono riusciti e sono pieni di debiti. In realtà, sono tutti pieni di debiti tranne Coax, che è un furbone e ha organizzato il tutto, ed è per questo che Peachum vuole che la figlia se lo sposi.
Ora, io l'ho un po' semplificata, perchè Brecht, quando parla di questo affare delle navi, raissume praticamente il Capitale, e se tu cerchi di leggerlo la sera prima di andare a dormire non ti riesce benissimo seguire tutti i passaggi.
Nel frattempo, lo sposo della Pesca, Mac, è in prigione accusato dell'omicidio di una sua commessa: perchè Mac è il proprietario di una catena di negozi chiamati B, che sono sostanzialmente imprese fallimentari per i proprietari, ma su cui lui specula.
Allora, contemporaneamente:
- Coax non deve sapere del matrimonio
- Bisogna trovare una soluzione per le navi
- Mac deve divorziare dalla Pesca, e la Pesca abortire. Ma non vogliono.
- C'è un casino finanziario, che io vi ho risparmiato in quanto - a essere sinceri - non l'ho seguito con particolare attenzione.

Il tutto viene risolto:
- Coax viene a sapere del matrimonio, ma è l'utlima cosa che fa, perchè viene ucciso.
- Con la morte di Coax, la soluzione per le navi viene spontanea (non mi ricordo più con che trick)
- Con la morte di Coax, non c'è più bisogno del divorzio, nè dell'aborto.
- Il casino finanziario viene risolto con Mac che diventa praticamente padrone di Londra e tutti gli altri, Peachum compreso, che si attaccano.

Alla storia si aggiungono, in ordine sparso: un soldato alle dipendenze di Peachum che è sempre l'ultimo a vedere i morti e alla fine è il capro espiatorio, la storia di corna tra la Pesca e lo scagnozzo di Mac, il tradimento dello scagnozzo di Mac ai danni di Mac stesso, l'amante di Mac, mezza amante e mezza no, gli scioperi dei lavoranti di navi, l'affondamento della prima nave salpata, i funerali per i militari, le manifestazioni dei mendicanti.
Fine.

Allora, io gli do un seiemmezzo, solo perchè è Brecht ed è scritto negli anni '40. Se no non avrebbe veramente scusanti. Gli do seiemmezzo anche per la caratterizzazione dei personaggi. E boccio la trama. Sì.
Boccio la trama di Bertolt Brecht.
Alla faccia della modestia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Scrivo a nome e per conto del Signor Brecht Bertold. La Sua stroncatura ha generato danni incalcolabili al mio assistito. La pregherei, in futuro, di astenersi da ogni, eventuale commento su altre opere, tipo "Il cerchio di gesso del Caucaso", "Madre Coraggio", ecc.
Il mio assistito ha già avuto alcuni, seri problemi relazionali in vita sua e, da ebreo, pensa che nessuno gli voglia bene. Una nuova stroncatura sarebbe insopportabile.
Distintamente,
avv. Liberman, Haschenazy & Levi
i

lanessie ha detto...

e pensare che io leggo sempre Il Capitale prima di andare a letto...

Unknown ha detto...

ogni opinione è lecita, per cui oltre alla tua così negativa spero che lo sia anche la mia diametralmente opposta.
Un romanzo straordinario che di inquietante ha solo la sua drammatica attualità in rapporto alla attuale crisi finanziaria!