giovedì 22 maggio 2008

rapimenti austriaci

Leggo dal solito blog che mi piace, questa spiegazione su come sia nata la leggenda metropolitaa dei rom che rapiscono i bambini. Lei, la blogghista, l'ha sentita ad un convengo sulle minoranze rom in Lussemburgo, dove pare siano fortissime.
Dice un anonimo studioso che ai tempi da Maria Teresa d'Austria, il "problema rom" era molto forte. L'Imperatrice, allora, cercando di prendere due piccioni con una fava, decise che sterminare i rom uccidendoli faceva brutto, ed esisteva un metodo più semplice: togliere i bambini. In questo modo, in due-tre generazioni, i rom sarebbero scomparsi.
I bambini rom venivano quidi presi alle famiglie d'origine e "donati" a nobildonne, magari con qualche problema di sterilità.
Ovviamente, la cosa non veniva fatta alla luce del sole, e nessuno sapeva - almeno in apparenza - che il bebè della nobilfamiglia era in realtà un bambino rom. I genitori rom, però, non erano molto contenti, come è facile immaginare: individuata la famiglia a cui era stato dato il loro figlio, cercavano in ogni modo di riprenderselo, arrivando ovviamente al rapimento.
Così pare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Era avanti l'imperatrice d'Austria. Pensa che fino agli anni '70 questa cosa la facevano in Svizzera. Certo, in mancanza di nobildonne sterili, loro mandavano i pupi in orfanatrofio e da lì, prima o dopo, in un manicomio (ehh... sono pazzerelli 'sti zingari).
Ma il programma era più vasto, comprendeva un sacco di belle idee, tipo la sterilizzazione forzata... Si sa che gli svizzeri sono precisi e chirurgici...
Un giorno o l'altro mi documento e lo racconto meglio, va'...
Giuli

lanessie ha detto...

me l'hanno detta anche a me, oggi, sul treno per bologna. Se due discorsi uguali sono una verità, è vero.

Tom ha detto...

E guarda caso è anche quello che si faceva - con le dovute differenze - con i figli degli aborigeni australiani, che venivano sottratti alle famiglie per essere cresciuti "da veri cristiani".

Con il risultato di avere migliaia di adulti sbandati senza radici e mai veramente accettati.

Un film su tutti, la storia vera narrata in "Stolen Generation".