martedì 26 settembre 2006

Scarpe rotte eppur bisogna andar


Io la mia giornata la inizio che vado a scuola. Cioè. Io la mia giornata la inizio svegliandomi, un po' come tutti. Però poi, dopo essermi svegliata, alzata, lavata, vestita, mangiata e cartellata, vado a scuola. E io questa qui era una delle cose che odiavo di più della scuola, doverci andare. Perchè fino all'anno scorso era una muffa, perchè dovevo aspettare l'autobus, che non passa mai, e alla fermata c'erano sempre le stesse persone, e mai che succedesse qualcosa di divertente. E poi scendevo dall'autobus, facevo due metri ed entravo in classe. E per altre cinque ore stavo chiusa lì. Poi uscivo, facevo 2 metri in senso contrario e riprendevo sempre lo stesso autobus, con sempre la stessa gente e sempre le stesse cose che succedevano. Invece, l'anno scorso, in primavera, ho iniziato ad andare a scuola a piedi. E da casa mia non è proprio cortissimissima, perchè c'è tuuutta una via in pianura, tuuuutta una via in salita e poi tuuuutta una via in discesa. Però, con la cosa che c'era il sole, e l'aria, e si stava bene, e poi alla fermata dell'autobus mi annoiavo, ho iniziato a farlo lo stesso. E poi, poco dopo, anche il ritorno. E mi dicevo, però, che quando arrivava l'inverno mica potevo più farla, questa cosa qui di andare a piedi, perchè faceva freddo e pioveva e magari nevicava anche. E invece adesso l'inverno è arrivato, o quasi. E andare a piedi la mattina è diventata una delle cose più belle della scuola. Soprattutto quando piove, perchè io, anche se vedo che sta piovendo, l'ombrello non me lo porto. E allora inizio a camminare, mani in tasca, ipoddolo nelle orecchie ("scarpe rotte eppur bisogna andar...") e passi lunghi. Gocce di pioggia sugli occhiali, poca gente per strada e foglie gialle che si appiccicano alle scarpe. E quando arrivo a scuola, sono felice.

1 commento:

lastreganocciola ha detto...

che mi fai venire voglia di uscire la mattina, pensa te.