martedì 3 ottobre 2006

La Famiglia

Io non ho avuto un'infanzia di quelle che stai a casa dei nonni. Non ho avuto un'infanzia di quelle che ti educano gli scuot. Non ho avuto un'infanzia neanche di quelle che cresci con la tua insegnate di ginnastica ritmica e viene su anoressica e complessata. Ho avuto un'infanzia in cui ho preso un po' da chiunque. Non nel senso che i miei mi portavano fuori e mi lasciavano con il primo che passava, no. Nel senso che da casa mia è passata una sacco di gente. Baby-sitter, amici, fidanzati, lavoranti e lavoratori. E io, dai 3 anni in poi, prendevo un po' da tutti. Una passione qua, una mania là, un interesse ancora da qualcun'altro. Poi alcune di queste persone si sono dissolte, non nel senso che sono morte ma nel senso che non girano più in casa. Però a me quello che avevo preso da loro è rimasto. E soprattutto a volte ritornano, quando meno te l'aspetti. Magari ritornano con un messaggio, una mail o anche solo le incontri per strada. Ed è una cosa bellissima.

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