venerdì 3 agosto 2007

Recensione: La pioggia prima che cada, Jonathan Coe

Premettendo che
Considero quest'uomo un genio
Che
Tutte le volte che descriveva i sentimenti d'amore della protagonista, lesbica, io pensavo "è vita vissuta" e poi realizzavo che è un uomo e anche etero
Che
Ho divorato il libro come non mi succedeva da un sacco
Che
Sono 200 pagine di libro di soli ricordi in prima persona e tu non te ne accorgi neanche
Premettendo tutto questo
Io non lo so se ve lo consiglio, questo libro qui dal titolo così bello. Soprattutto se non è il vostro periodo migliore. Soprattutto se la vostra pissipissibaucologa è in ferie per 5 settimane.

E' una storia di famiglia, tutta al femminile. La racconta una donna, cugina della capostipite e spettatrice di tutti gli avvenimenti. La racconta, e la registra su cassette subito prima di suicidarsi. Perchè vuole che la storia sia conosciuta dall'ultimo rappresentante della famiglia - o meglio, l'ultima - una ragazza, cieca e in adozione, di cui si sono perse le tracce. Sono racconti di 20 episodi della vita della donna, che si intreccia continuamente con le vite delle altre: della cugina, prima, poi la figlia della cugina e la figlia della figlia della cugina. Ci sono le sue due storie d'amore, la sua vita sostanzialmente grigia e perennemente defilata, il suo vivere sulla pelle delle altre senza mai rendersene conto.
E le altre... Be', le altre sono psicopatiche. Sempre di più, con una carenza d'affetto che si tramanda di generazione in generazione. Che, voglio dire, non è facile rispecchiarsi in una donna psicopatica. A quei livelli di psicopatologia. Però ti capita. Veramente. Io non lo so, come fa a capitarti così tanto.
E poi c'è il titolo bellissimo.

"A me piace la pioggia prima che cada."
"Ma la pioggia prima che cada non esiste, non è reale."
"E' per questo che mi piace."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedi, piccina, cosa succede quando ci sono solo donne in giro? Disastri, psicopatologie esplodenti, ciechi e morituri. Un uomo - allegro, positivo, propositivo - è sempre quel che ci vuole, nelle vicinanze. Baci agostiani

lanessie ha detto...

credo che lo leggerò a settembre. Quando, casualmente, torna la pissi dalle ferie.