martedì 26 settembre 2006
Perchè sto facendo questo blog. Perchè mi muffo a sentire tutti che mi dicono che ho un blog che invece non ho. Allora così il blog che non ho diventa un blog che ho e la gente smette di muffare. E poi perchè in realtà ho un sacco di idee, tipo la rubrica delle citazioni e quella delle cose che mi piacciono, che non le scrivo mica tutte insieme, ma quando me ne viene in mente una la metto. E poi le poesie, che era una cosa che avevo già iniziato a fare con Ubuntu, che era il mio blog di emmessenne ma poi ho smesso. E avevo in mente anche qualcos'altro, ma non me lo ricordo più, argh.
Poi.
Perchè questo blog si chiama il gabbiano grigio. Perchè io quest'estate sono andata in Irlanda. E la giornata che mi è piaciuta di più ma proprio di più di più è stata la gita sulle scogliere di Dublino. Perchè pioveva come solo in Irlanda può piovere. E c'era un cielo grigio come solo in Irlanda può essere. E i miei compagnucciucci di viaggio erano arrabbiati col mondo come solo gli italiani possono essere. Perchè pioveva e loro volevano andare a giocare a calcio.
E comunque a un certo punto arriviamo in questo paesino di mare vicino a Dublino, che sembra una paesino di mare di quelli sulle cartoline degli anni '50. E arriviamo su questa scogliera. Che scende giù giù giù a picco sul mare. E c'è il grigio del cielo, il grigio del mare e il grigio anche delle piante, ché sono grigie anche quelle, secondo me solo per conformismo. E tutti i miei compagnucciucci che si lamentano che sono stanchi, e sono bagnati, e hanno fame. Quindi ci fermiamo, e ci dividiamo, e metà (me compresa) va verso un sentierino che porta giù verso la spiaggia, e l'altra metà si ferma a prendere il sole che nel frattempo è spuntato. Che io mi chiedo, come puoi prendere il sole in Irlanda. Ma va be'.
Allora, noi arriviamo su questo sentierino e ci fermiamo a mangiare. Poi quelli che sono con me vanno giù per arrivare alla spiaggia e io mi fermo su, all'imbocco del sentierino, da sola. E inizio a scrivere, che era una settimana intera che non potevo farlo. E mentre sono lì che scrivo, ed è veramente una cosa bellissima, perchè il mare in Irlanda è silenzioso come un lago, e anche fermo, e ha un bellissimo colore, e così anche la scogliera e il cielo, appare davanti a me un gabbiano. Di gabbiani ce n'erano un'infinità, veramente. E facevano tutto il loro casino da gabbiani. Invece questo gabbiano qua era diverso. Intanto, perchè stava zitto. Poi, perchè stava solo. E, infine, perchè era grigio. E io su questo gabbiano qua ho scritto tutta una cosa lunghissima, che non pubblicherò neanche sotto tortura, siete avvisati. Perchè quello lì era il gabbiano anticonformista, e io ero sola, e sentivo le voci dei compagnucciucci che urlavano e litigavano se l'Italia vinceva i mondiali o no, e io il gabbiano grigio l'ho sentito proprio mio.
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4 commenti:
ma tu pensa, una sorella gabbiano. che fa cechov un sacco. Che tutti ci hanno una sorella modella o una sorella ingegnere ma la sorella gabbiano ce l'ho solo io.
cara la mia nessie, non esageriamo, eh... Che la sorella gabbiano mica ce l'hai solo te: la sorella gabbiano ce la abbiamo in due...
E poi passa uno che chiede: ma siete poi così sicuri che il mondo pensante si divida tra scrittori e lettori, che ne ho appena trovata una entrambissima?
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