Ieri, usciti da teatro ("Le storie del signo Keuner", bello, bello, bello!), si parlava di Walter Benjamin, e il gufo diceva che le avrebbe fatto piacere leggere qualcosa. Ecco qua. L'Angelus Novus, per chi non avesse visto lo spettacolo, è il quadro che Benjamin teneva in valigia durante la sua fuga dal nazismo.
"C'è un quadro di Klee che si chiama Angelus Novus. Vi è rappresentato un angelo che sembra in procinto di allontanarsi da qualcosa su cui ha fisso lo sguardo. I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, e le ali sono dispiegate. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Là dove davanti a noi appare una catena di avvenimenti, egli vede un'unica catastrofe, che ammassa incessantemente ma cerie su macerie e le scaraventa ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e riconnettere i frantumi. Ma dal paradiso soffia una bufera, che si è impigliata nelle sue ali, ed è cosi forte che l'angelo non può più chiuderle. Questa bufera lo spinge inarrestabilmente nel futuro, a cui egli volge le spalle, mentre cresce verso il cielo il cumulo delle macerie davanti a lui. Ciò che noi chiamiamo il progresso, è questa bufera."
(W. Benjamin)
venerdì 8 dicembre 2006
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