lunedì 11 dicembre 2006

"Se non mi eleggono neanche questa volta, scrivete sulla mia tomba: Al futuro presidente del Cile" (S. Allende, 1970)


Io volevo fare un post tutto rosso e musicale su Victor Jara, ma il gufo mi ha fregato l'idea.
Allora volevo fare un post altrettanto rosso e politico con il discorso di Allende, che l'avevo anche già scritto, mi bastava solo copiarlo, e mi ha fregato l'idea il Fratello.
Allora faccio un post tutto rosso e poetico, che è la terza cosa che mi viene bene. Faccio un post con le parole di Neruda:
"Allende non è mai stato un grande oratore. E come statista era un governante che chiedeva consiglio per tutte le misure che prendeva. Fu un antidittatore, il democratico per principio fin nei minimi particolari. (...)
Le opere e i fatti di Allende, di incancellabile valore nazionale, resero furiosi i nemici della nostra liberazione. Il simbolismo tragico di questa crisi si rivela nel bombardamento del palazzo del governo; uno evoca la guerra lampo dell'aviazione nazista contro indifese città straniere, spagnole, inglesi, russe; adesso succedeva lo stesso crimine in Cile; piloti cileni attaccavano in picchiata il palazzo che per due secoli è stato il centro della vita civile del paese.
Scrivo queste rapide righe a soli tre giorni dai fatti inqualificabili che hanno portato alla morte del mio grande compagno, il presidente Allende. Sul suo assassinio si è voluto fare silenzio; è stato sepolto segretamente; soltanto alla sua vedova fu concesso di accompagnare quell'immortale cadavere. La versione degli aggressori è che trovarono il suo corpo inerte, con visibili segni di suicidio. La versione che è stata resa pubblica all'estero è diversa. Immediatamente dopo il bombardamento aereo entrarono in azione i carri armati, molti carri armati, a lottare intrepidamente contro un sol uomo: il presidente della repubblica del Cile, Slavador Allende, che li aspettava nel suo ufficio, senz'altra compagnia che il suo grande cuore, avvolto dal fumo e dalle fiamme.
Dovevano approfittare di un'occasione così bella. Bisognava mitragliarlo perchè non si sarebbe mai dimesso dalla sua carica. Quel corpo è stato sepolto segretamente in un posto qualsiasi. Quel cadavere che andò verso la sepoltura accompagnato da una sola donna che portava in sé tutto il dolore del mondo, quella gloriosa figura morta era crivellata e frantumata dai colpi delle mitragliatrici dei soldati del Cile, che ancora una volta avevano tradito il Cile."

Oggi noi sappiamo che Allende si è realmente suicidato.
Erano rimasti con lui solo i collaboratori più fidati, barricati dentro la Moneda, e la sua amante, che si era nascosta dietro la scrivania perchè Allende non la facesse uscire con le altre donne.
Appurata l'impossibilità di resistenza, il Presidente fece uscire, in fila ordinata, tutti gli uomini.
Mise in testa alla fila la sua amante, in modo che non potesse vederlo morire.
Poi si sedette alla scrivania e si sparò.
I militari, entrati poco dopo, crivellarono di colpi il cadavere, per sfregio.
Poi, la Moneda venne rasa al suolo e ricostruita completamente.
Secondo nuove ricostruzioni, nel punto esatto in cui il presidente del Cile Salvador Allende si tolse la vita, vedendo i suoi sogni spezzati per sempre, si trova un distributore d'acqua per uffici.

2 commenti:

lastreganocciola ha detto...

ma quanto sei brava, pulce, a raccontare e scrivere...

Anonimo ha detto...

Volevo scrivere "ma quanto sei brava, a scrivere". Altri, al solito, mi hanno preceduto. E' una vita, che mi succede.