Si fece un violino di vetro perchè voleva vedere la musica. Trascinò la sua barca fin sulla cima della montagna e attese che il mare arrivasse a lui. Le notti si dilettava a leggere l'"Orario ferroviario"; i capolinea lo commuovevano fino alle lacrime. Coltivava le rose con una "z". Scrisse una poesia per la crescita dei capelli e un'altra ancora sullo stesso soggetto. Ruppe l'orologio del municipio per fermare una volta per tutte la caduta delle foglie dagli alberi. Voleva dissotterrare una città in un vasetto d'erba cipollina. Camminava con la Terra al piede, sorridendo, lentamente, felice - come due e due fan due. Quando gli fu detto che non esisteva affatto, non potendo morire per il dispiacere - dovette nascere. Già vive da qualche parte, batte le palpebre e cresce. Giusto in tempo! In un buon momento! Alla Graziosa Nostra Signora, Dolce Macchina Assennata, presto sarà utile un buffone per suo giusto diletto e innocente conforto.
(W. Szymborska)
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2 commenti:
i tuoi ultimi post sono apprezzabili qunato incommentabili, o mio piccolo pozzo di stramba cultura :-)
Mmmmmmh...
Magari sui programmi di sala.
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