Io vi dico la verità. Questa poesia qua non è che mi piaccia tanto. L'autore sì. L'autore è un pazzo e scrive cose bellissime. Ma, anche se questa non è tanto bella, potevo forse non metterla, con un titolo così?
LA MUFFA
Alcuni anni fa la Muffa si insediò.
Iniziò in un angolo della camera da letto
appena dopo la nascita del secondo bambino.
Si sparse nell'armadio della biancheria
e nel tessuto delle nostre vite.
Vennero esperti per il trattamento.
Impotenti.
La muffa non poteva essere fermata.
Mentre ora moriamo, viviamo con lei.
Il fungo cresce.
Si diffonde sui nostri volti.
Guardiamo i sorrisi ammuffirsi,
i gesti sgretolarsi.
Ammalati, diventiamo la malattia.
Parte del fungo.
La parte che sogna. Che prova dolore.
Siamo condannati.
Le cose morenti, che mostrano la loro morte,
che non si possono nascondere, sono distrutte.
Non ci ammuffiremo più a vicenda.
Fuori, sulla strada,
si sente il rumore del martello pneumatico,
mentre gli uomini, affamati di polvere,
avanzano per l'esecuzione.
(R. McGough)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Gigi...Ce la fai a scrivere qualcosa? Qualsiasi cosa per evitare che io giri annoiata...ma noiaaaaaata per i blog della comune-ty e mi si apra sempre "Poesia: LA MUFFA".
No, perchè poi finisce che mi vado a impiccare in bagno....
Non ho parole, sembra stupida, ma è profondissima...
E l'autore guarda caso è di origini irlandesi, sempre li siamo, vero?
Posta un commento